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Smartphone, 700 milioni sono abbandonati nei cassetti di casa: valgono 1,4 miliardi di euro

In Europa ci sarebbe un vero tesoro abbandonato: i nostri vecchi smartphone che non vengono rivenduti o smaltiti in modo corretto

Smartphone, 700 milioni sono abbandonati nei cassetti di casa: valgono 1,4 miliardi di euro
Fonte Swappie

Migliaia di smartphone abbandonati nei cassetti delle nostre case. Forse obsoleti, danneggiati, o semplicemente passati di moda. Qualunque sia la ragione, in Europa c’è un tesoro da 140 miliardi di euro, che potrebbe rappresentare una nuova opportunità economica, essere reinserito nel mercato ed alimentare l’economia circolare o comunque essere smaltito come rifiuto RAEE. A diffondere i dati è Swappie, azienda specializzata nell’acquisto e vendita di iPhone ricondizionati. D’altronde anche secondo la Commissione Europea ci sono oltre 700 milioni di smartphone inutilizzati nel territorio dell’Ue, con un valore medio stimato di 200 euro per ciascun dispositivo.

Smartphone abbandonati, riciclare per non contribuire a spreco di risorse

Questo valore è destinato a salire di anno in anno, e vive il suo picco durante le festività, quando milioni di nuovi smartphone vengono acquistati o regalati, portando i “vecchi” ad essere dimenticati e inutilizzati, pur essendo perfettamente funzionanti. Da una parte quando abbandoniamo uno smartphone, stiamo alimentando lo spreco di risorse preziose, ed aumentando la quantità di rifiuti elettronici. “Dare una nuova vita ai dispositivi inutilizzati è fondamentale”, afferma Emma Lehikoinen, Chief Operating Officer di Swappie. “Riportarli sul mercato significa sbloccare un valore economico enorme e, al contempo, ridurre il nostro impatto ambientale evitando che materiali preziosi finiscano sprecati”. Gli smartphone, infatti, contengono metalli rari come oro, argento, palladio e rame, oltre a litio e cobalto utilizzati nelle batterie.

Quanti cellulari sono abbandonati in Italia

Non sono affatto pochi, secondo uno studio Kantar commissionato da Swappie che ha rivelato che in Italia, il 72% dei consumatori conserva i vecchi cellulari, spesso senza sapere che questi dispositivi contengono materiali critici essenziali per le nuove tecnologie. Secondo la Commissione Europea, è di appena il 5% il tasso di raccolta degli smartphone, mentre il restante 95% rimane in casa. Ma se un dispositivo per noi è obsoleto, ma del tutto funzionante ed in buono stato, perché non rivenderlo?

Swappie, infatti, è stato uno dei primi siti ad offrire smartphone usati e ricondizionati, ma pronti per tornare in vendita. Un modello di business che gratifica il consumatore che vende e che compra, fa guadagnare l’azienda, e risparmia all’ambiente emissioni nocive. Rimettere i device in circolo non solo sostiene l’economia circolare, ma contribuisce anche a contrastare il problema sempre più grave dei RAEE.

Come smaltire correttamente gli smartphone

Se ancora funzionante, il primo step è trasferire dati ed informazioni sul nuovo dispositivo, rimuovendo i nostri dati personali per proteggere la privacy, poiché il dispositivo potrebbe essere acceso e i dati personali potrebbero rimanere accessibili.
Prima di buttarlo, è necessario:

  • Fare il backup dei dati e trasferirli sul tuo nuovo telefono o archiviarli in modo sicuro
  • Ripristinare lo smartphone ai valori di fabbrica
  • Rimuovere la scheda SIM e l’eventuale scheda di memoria
  • Verificare la cancellazione di tutti i dati

Eseguiti questi passaggio allora si potrà smaltire lo smartphone correttamente. Anzitutto per chi volesse comprarne uno nuovo, si può consegnare il vecchio telefono al negozio senza alcun costo aggiuntivo; il negoziante, infatti, per legge deve ritirare gratuitamente il dispositivo usato al momento dell’acquisto, come chiarisce anche il cosiddetto Salva Infrazioni (la legge 166 del 14 novembre 2024 di conversione del decreto 131/2024), con l’obiettivo di fornire indicazioni che non lascino spazio a fraintendimenti, quindi a smaltimenti errati. Se invece il device fosse rotto e non riparabile, allora è un rifiuto RAEE e va gestito come tale, portandolo nelle isole ecologiche del proprio comune.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.