(Rinnovabili.it) – Un passo importante per proteggere l’ecosistema oceanico e i mezzi di sussistenza di coloro che dipendono da esso. Con queste parole Manuel Barange, Direttore della pesca e dell’acquacoltura della FAO, ha lanciato GloLitter, progetto nato per ripulire gli oceani dai rifiuti. L’iniziativa, promossa in collaborazione con l’Organizzazione marittima internazionale (IMO), tende la mano ai Paesi in via di sviluppo con l’obiettivo di aiutarli combattere il marine litter. E lo fa puntando sulle buone pratiche di prevenzione e riduzione di rifiuti, in particolar modo quelli provenienti dal trasporto marittimo e dalla pesca.
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Nella pratica, GloLitter valuterà la disponibilità e l’adeguatezza delle strutture portuali di raccolta; oltre a rafforzare la consapevolezza nei settori della navigazione e della pesca, incoraggiando la marcatura degli attrezzi ittici in modo che possano essere ricondotti al proprietario se buttati o persi in mare.
Le nazioni che prendono parte al progetto GloLitter arrivano da Asia, Africa, Caraibi, America Latina e Pacifico. Dieci paesi sono stati confermati come partner leader e altri 20 come semplici partner. I primi assumeranno un ruolo guida nelle rispettive regioni per sostenere le azioni nazionali a supporto del progetto, lavorando con i secondi tramite accordi di gemellaggio. “I rifiuti marini sono un flagello per gli oceani e per il pianeta”, ha affermato Jose Matheickal, Capo del Dipartimento per i partenariati e i progetti dell’IMO. “Sono lieto che 30 paesi si siano impegnati in questa iniziativa […] per affrontare questo problema”.
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I 10 paesi leader nel piano per ripulire gli oceani sono: Brasile, Costa Rica, Costa d’Avorio, India, Indonesia, Giamaica, Kenya, Madagascar, Nigeria e Vanuatu. A loro si aggiungono: Argentina, Capo Verde, Colombia, Ecuador, Gambia, Mozambico, Nicaragua, Panama, Perù, Filippine, Senegal, Sri Lanka, Isole Salomone, Sudan, Repubblica Unita di Tanzania, Thailandia, Timor Est, Togo , Tonga e Vietnam.