Il nuovo rapporto di Zero Waste Europe raccoglie tante buone pratiche che vengono dalle autorità locali con un approccio rifiuti zero
Politiche locali improntate all’idea dei rifiuti zero stanno migliorando la vita delle comunità
(Rinnovabili.it) – I comuni hanno un ruolo centrale nel combattere la crisi dei rifiuti. Dal basso nascono le iniziative più straordinarie e capaci di tracciare la via verso una società a rifiuti zero. A fare il quadro delle innovazioni sociali che partono dalle municipalità di tutto il mondo è Zero Waste Europe, nel suo ultimo dossier che raccoglie buone pratiche dai cinque continenti. Il rapporto sullo stato dei comuni a rifiuti zero offre una panoramica completa dei maggiori successi nel campo dello zero waste oggi. Tra questi, l’organizzazione evidenzia la creazione di 750 bagni “menstruation-friendly” in Catalogna, la chiusura di uno dei più grandi inceneritori della California e il coraggio di individui in città come Kharkiv, in Ucraina, che hanno riaperto il loro EcoHub dopo i bombardamenti.
L’innovazione che parte dal basso
Solo in Europa, il supporto fornito da Zero Waste Europe e dalla sua organizzazione sorella MiZA copre una popolazione di oltre 16 milioni di persone che vivono in città che attuano soluzioni zero waste. L’impatto di questo lavoro è globale, come emerge dall’impegno di 43 città nella regione Asia-Pacifico, che mirano a una riduzione del 70% delle emissioni di metano dal settore dei rifiuti entro il 2030. Molte buone pratiche si trovano però più vicino a casa. Ad esempio, in Francia, la Città metropolitana di Rouen Normandy ha un piano ambizioso per ridurre l’uso della plastica, con iniziative che coinvolgono tutti gli attori: organizzatori, espositori, ristoratori, imbarcazioni, fontanelle d’acqua, posacenere, cestini per i rifiuti in città e la sperimentazione di un servizio di deposito su cauzione per i contenitori di cibo in un’area pilota. Il risultato di quest’ultima sperimentazione è stato l’eliminazione di oltre 40 chili di imballaggi dopo 3.300 contenitori resi.
Anche Treviso nell’elenco di buone pratiche
In Croazia, i comuni serviti dall’azienda di raccolta differenziata PRE-KOM, hanno visto schizzare i tassi di raccolta dal 22% nel 2015 al 67%, superando di gran lunga la media nazionale. La provincia di Treviso, citata dal rapporto, vanta invece un impressionante tasso dell’88,7% di raccolta differenziata e riciclo. In Slovenia, la municipalità di Škofja Loka ha registrato una riduzione del 21% degli sprechi alimentari.
Secondo Jack McQuibban, di Zero Waste Europe, “in un momento in cui le ragioni per essere ottimisti possono sembrare limitate, questo rapporto è un promemoria tempestivo e gradito di storie ispiratrici. Una vetrina dell’impegno spesso trascurato e del duro lavoro delle persone sul campo, che stanno compiendo passi verso un futuro sostenibile. I comuni evidenziati hanno dimostrato che è possibile un sistema migliore, in cui gli sprechi e l’inquinamento sono ridotti attraverso politiche che migliorano anche le condizioni di vita della comunità locale. I loro successi non sono solo successi locali, ma ispirazioni per le comunità di tutto il mondo”.