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Rifiuti radioattivi nella filiera del riciclo, l’allarme dell’AIEA

I dati annuali sul traffico illecito di rifiuti radioattivi mostrano che materiali pericolosi finiscono sempre più spesso nell’industria del riciclo

rifiuti radioattivi
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Con il crescere dell’economia circolare aumenta il pericolo per i consumatori di entrare in contatto con rifiuti radioattivi

(Rinnovabili.it) – I rifiuti radioattivi, compresi mezzi di trasporto come le navi, vengono sempre più spesso riciclati senza prendersi cura del pericolo. Per questo, materiali radioattivi o dispositivi contaminati stanno entrando nella fiorente filiera del riciclo dei rottami, ponendo pressanti questioni di rischio per la salute.

A lanciare l’allarme è la pubblicazione dei dati annuali sul traffico illecito di rifiuti radioattivi diffusi dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA). Con il suo Incident and Trafficking Database (ITDB), l’agenzia raccoglie da 143 stati membri e agenzie internazionali le segnalazioni di incidenti relativi al traffico illecito di materiale nucleare e altro materiale radioattivo. 

L’AIEA non rivela al pubblico gli incidenti specifici e condivide solo le tendenze generali del rapporto annuale. Nel database, i membri partecipanti segnalano tre gruppi di incidenti: il primo gruppo include gli incidenti “che sono, o possono essere, connessi con il traffico o l’uso doloso”; il secondo raggruppa “incidenti di intento indeterminato”; il terzo invece include “incidenti che non sono, o è improbabile che siano, collegati al traffico di rifiuti”.

Quest’ultimo copre principalmente, per intenderci, incidenti accaduti durante operazioni di smaltimento non autorizzato di fonti radioattive, che finiscono in rottami metallici o industrie di riciclo dei rifiuti, rottami metallici contaminati da materiali radioattivi spediti a livello internazionale e rilevamento di sorgenti radioattive nelle merci. Nel 2022 sono stati segnalati circa 130 casi di questo tipo, secondo l’AIEA. “Il numero annuo di incidenti segnalati di questo tipo nell’ultimo decennio è stato in media di circa 131 incidenti all’anno”, spiega l’agenzia, che sottolinea come non si riesca a ridurre la cifra.

Soprattutto, significa che esiste una minaccia per la salute pubblica che aumenta con il crescere dei tassi di riciclo: se gli scarti radioattivi vengono riciclati in altri prodotti che finiscono nelle case dei consumatori ignari, “potrebbero rappresentare un potenziale problema di salute”, avverte AIEA. 

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