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World Wide Waste Web, la mappa della distribuzione di rifiuti pericolosi nel mondo

Un istituto di ricerca spagnolo ha realizzato la world wide wast web, una mappa della diffusione dei rifiuti pericolosi in tutto il mondo, che identifica 28 Paesi particolarmente a rischio

rifiuti pericolosi nel mondo
via depositphotos.com

La distribuzione dei rifiuti pericolosi nel mondo

(Rinnovabili.it) – L’Istituto di Fisica interdisciplinare e Sistemi complessi, in Spagna, ha costruito una mappa della distribuzione di rifiuti pericolosi nel mondo. Lo studio consente di identificare 28 Paesi del mondo che sono più a rischio per l’incapacità di contenerli. Attraverso l’elaborazione di un modello matematico i ricercatori hanno elaborato la “world-wide-waste web”. A partire dai dati tra 2001 e 2019 (escluso il 2010) sono stati monitorati i passaggi di rifiuti tra differenti zone del pianeta. Sono state mappate soltanto le sostanze potenzialmente pericolose perché corrosive, esplosive, tossiche, relative a rischi biologici o infiammabili. Sono 108, e tra queste troviamo i metalli pesanti (piombo, cadmio, mercurio), composti volatili e cancerogeni come il benzene e la formaldeide.

La mappa identifica 28 zone particolarmente soggette a rischio. Si tratta di paesi in cui la quantità dei rifiuti pericolosi è superiore alla capacità di ospitarli, scambiarli o smaltirli. L’Europa non è tra i paesi in pericolo, tra i quali invece annoveriamo il Messico, l’India e l’Uzbekistan. Attraverso lo studio è possibile anche capire se un Paese importa o esporta più rifiuti. Scopriamo così, ad esempio, che Germania, Francia e USA sono passati da una situazione di bilanciamento a un netto aumento dell’esportazione di rifiuti pericolosi. Differente la situazione della Cina, è il primo Stato al mondo per esportazioni, ma allo stesso tempo tra quelli ritenuti a maggiore rischio di congestione.

Rifiuti pericolosi: cosa sono e da dove vengono

Ogni anno sul nostro Pianeta produciamo una quantità di rifiuti che supera, in termini di massa, la popolazione globale. Tra questi ci sono una serie di sostanze, dette rifiuti pericolosi, che possono degradare gli ecosistemi, generare problemi alla salute e all’ambiente. Sono circa 500 milioni di tonnellate all’anno, e tra essi troviamo batterie esaurite, medicinali scaduti, scarti elettrici o elettronici, rifiuti industriali. Si tratta di prodotti che presentano al proprio interno i metalli pesanti che, secondo la mappa, “pesano” su 24 dei 28 Paesi in condizioni di maggiore rischio.

Il pericolo maggiore deriva dalla modalità di smaltimento, spesso identificata in discariche irregolari, a cielo aperto, senza regolamentazioni. In molti Paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo, vengono smaltiti dando fuoco agli accumuli. Accade in India, in Nigeria, in Cina e in Pakistan, ma anche in molte zone arretrate del nostro continente e del nostro Paese.