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Per i rifiuti serve arrivare all’80% di raccolta differenziata, parola di Utilitalia

La riflessione di Filippo Brandolini, vicepresidente della Federazione delle imprese di acqua ambiente e energia: “La strada da percorrere è ancora lunga; ci sono realtà territoriali molto diverse dal punto di vista urbanistico nel Paese, soprattutto nelle grandi città”. E dove “la gestione dei rifiuti è impostata su logiche industriali i risultati sono migliori e in linea con gli standard europei” e la tariffa è più bassa.

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Serve un aiuto dal Recovery fund per favorire la produzione di energia dai rifiuti organici e in particolare biometano

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – “Occorre arrivare all’80% di raccolta differenziata per centrare il target europeo del 65% di effettivo riciclo entro il 2035”. E’ frutto di un ragionamento ampio la riflessione di Filippo Brandolini, vicepresidente di Utilitalia (la Federazione delle imprese di acqua ambiente e energia) che, intervenendo al convegno on-line per la presentazione del rapporto ‘Rifiuti urbani’ dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), mette in evidenza come “la strada da percorrere” sia “ancora lunga; anche perché ci sono realtà territoriali molto diverse dal punto di vista urbanistico nel Paese e, soprattutto nelle grandi città, è difficile raggiungere percentuali così alte di raccolta differenziata”.

“Nei territori in cui la gestione dei rifiuti è impostata su logiche industriali i risultati sono migliori e in linea con gli standard europei – osserva Brandolini – dove invece insistono piccole gestioni frammentate le performance sono peggiori e l’allineamento agli obiettivi Ue è ancora lontano”.

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In quest’ottica “contiamo che il Recovery fund possa fornire un contribuito importante per favorire la realizzazione di impianti industriali in grado di consentire economie di scala, riducendo i costi a carico dei cittadini e di tariffe significativamente più basse. Non a caso nel Nord, dove grazie ad un’organizzazione industriale e ad un’adeguata dotazione impiantistica si registrano elevati tassi di raccolta differenziata e di riciclo e un bassissimo smaltimento in discarica, la qualità del servizio offerto ai cittadini è migliore, a fronte di tariffe significativamente più basse rispetto alle regioni centromeridionali in cui ancora troppo rilevante è il ricorso allo smaltimento in discarica”.

L’emergenza coronavirus, spiega ancora Brandolini, “ha fornito indicazioni importanti sulla necessità di migliorare la dotazione impiantistica del Paese. Il sistema ha tenuto anche grazie a provvedimenti straordinari di deroga”. Di ciò “bisognerà tenere conto nel Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, che dovrà affrontare il tema delle esigenze impiantistiche e organizzative per raggiungere i target europei”. Per Brandolini “serve un’attenzione particolare al tema dell’impiantistica per i rifiuti organici, perché da qui passa un pezzo importante dell’economia circolare”.

Secondo le stime di Utilitalia, per centrare gli obiettivi Ue al 2035 occorre una dotazione impiantistica aggiuntiva pari ad oltre 3 milioni di tonnellate: “Auspichiamo che vengano assunte scelte tecnologiche all’avanguardia, ovvero che si realizzino impianti in grado di contribuire anche alla transizione energetica del Paese, producendo dai rifiuti organici energia, in particolare biometano, oltre al compost”.

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