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Richiesto l’obbligo di differenziare i rifiuti domestici in UE

rifiuti domestici
Foto di Gary Chan su Unsplash

Il compromesso attuale per i rifiuti domestici prevede solo un incoraggiamento alla raccolta differenziata 

(Rinnovabili.it) – Chi l’avrebbe detto che l’industria e gli ambientalisti sarebbero stati dalla stessa parte per una volta? Invece è così, almeno a guardare le firme sotto una lettera aperta rivolta all’Unione Europea. Chiede l’implementazione dell’obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti domestici per raggiungere gli obiettivi di riciclo che la stessa Unione si è posta. I 19 firmatari sollecitano a separare i rifiuti riciclabili molto meglio di quanto avvenga oggi, per evitare l’incenerimento o la discarica.

Se per molti di noi è la normalità, infatti, non dappertutto in UE c’è un obbligo o un programma strutturato di raccolta di carta, metalli e plastica. Il Parlamento Europeo deve dare il suo parere sulla Direttiva quadro sui rifiuti, focalizzata principalmente su tessuti e rifiuti alimentari. La coalizione tra ambientalisti e mondo del business punta a includere anche un obbligo di raccolta differenziata a livello domestico in questo pacchetto.

Un obbligo a livello domestico per evitare l’inceneritore

Il gruppo, tra cui spiccano organizzazioni come Zero Waste Europe, Client Earth ed European Environmental Bureau tra le realtà ambientaliste, sostiene che l’obbligo di separazione a livello domestico sia l’unica opzione praticabile quando i materiali riciclabili non vengono catturati attraverso i normali schemi di raccolta differenziata pubblici.

Il 14 febbraio, la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sarà chiamata a votare sul dossier. Per ora, come spiega Euractiv, gli emendamenti proposti non obbligano, ma “incoraggiano” gli stati membri a introdurre la pre-separazione dei rifiuti domestici misti. Questo compromesso delude le ONG ambientaliste, che speravano in un’ambizione maggiore per incentivare davvero il riciclo. Se il testo passerà al negoziato della Commissione Ambiente, la plenaria se ne occuperà in via definitiva a marzo o aprile. Una corsa contro il tempo per arrivare prima delle elezioni europee di giugno. Se non si farà in tempo, la riforma sarà trasmessa al successivo Parlamento.

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