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Arriva RENTRI: il Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti

Inviato il regolamento al Consiglio di Stato. Il registro introduce un modello di gestione digitale

rentri
Foto di frozennuch da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Lo scorso 29 settembre il Ministero della Transizione Ecologica ha inviato il regolamento del Registro Elettronico nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) al Consiglio di Stato. La procedura è finalizzata all’acquisizione del parere del Consiglio; il documento è stato inviato anche alla Commissione Europea all’interno della procedura di notifica della Direttiva UE 2015/1535.

Il Registro Elettronico nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI)

E’ in corso la procedura di definizione del regolamento italiano di RENTRI, il nuovo registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. 

Il 3 settembre 2020 è stato approvato il Decreto Legislativo n.116, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 settembre 2020 ed entrato in vigore il 26 settembre dello stesso anno. Il Decreto modifica la parte IV del Decreto Legislativo 152 del 2006 nell’articolo 188 bis: la nuova definizione prevede che il sistema di tracciabilità sia integrato con procedure e strumenti previsti nel programma RENTRI. 

La struttura, gestita dal Ministero dell’Ambiente prima e, in seguito alla sua modifica, dal Ministero della Transizione Ecologica, beneficerà del supporto tecnico dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali sulla base del regolamento stabilito dal Ministero stesso.

Il Registro sarà diviso in due parti, rispettivamente dedicate a iscritti e rifiuti. La Sezione dell’Anagrafica degli iscritti raccoglierà tutte le autorizzazioni ambientali, quella della Tracciabilità collezionerà invece i dati raccolti da registri e formulari vari. 

Attraverso RENTRI verrà definito un modello che gestirà in maniera digitale l’assolvimento di tutto il sistema burocratico, come gli adempimenti dell’emissione di formulari per identificare il trasporto o dei registri di carico e scarico: la digitalizzazione non riguarderà però tutti perché i soggetti non iscritti al Registro potranno continuare ad assolvere questi adempimenti con il sistema cartaceo. 

In questo momento è in corso la fase di predisposizione dei regolamenti attuativi dell’Articolo 188 bis: questi ultimi disciplineranno il funzionamento operativo, tecnico e funzionale di RENTRI e aggiorneranno i diversi modelli di registro e formulario.

Sempre in questa fase, il Mite e l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali hanno avviato il percorso per il lancio di un prototipo che servirà a misurare se il nuovo modello di Registro Elettronico sia efficace, funzionale e fruibile. 

Lo schema di regolamento del Ministero

Lo scorso 29 settembre il Ministero della Transizione Ecologica ha inviato lo schema di Regolamento al Consiglio di Stato e alla Commissione Europea. Da quel momento tutti i soggetti coinvolti a livello comunitario potranno presentare le proprie osservazioni alle regole di RENTRI. Terminata la fase di “stand and still” il Ministero istituirà ufficialmente il Registro nel nostro Paese, anche alla luce degli obiettivi previsti dalla Strategia Nazionale per l’Economia Circolare e dal Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti. Nel frattempo sta andando avanti la sperimentazione tra Mite, Albo Nazionale Gestori Ambientali e Unioncamere per ottimizzare il Registro RENTRI e rendere efficace il supporto che può fornire alla gestione dei flussi di rifiuti.