Eliminare i POP dai rifiuti per un’economia realmente circolare
(Rinnovabili.it) – Per creare un ambiente privo di sostanze tossiche e un’economia realmente circolare, è necessario un intervento deciso sugli inquinanti organici persistenti (POP) nei rifiuti. Questa la posizione negoziale votata ieri dall’Europarlamento rispetto la revisione degli allegati IV e V del regolamento 2019 sui POP
Gli inquinanti organici persistenti rappresentano una minaccia per la salute umana e per gli ecosistemi. Si tratta di sostanze che hanno una lunga persistenza nell’ambiente e che generano rifiuti che non è possibile riciclare ma soltanto incenerire.
La Commissione ha presentato proposte di regolamentazione tra il 2019 e il 2021 per allineare l’azione europea agli obblighi internazionali, con particolare riguardo alla Convenzione di Stoccolma. Gli eurodeputati, pur apprezzando l’avanzamento, ritengono che per adeguare i regolamenti sui POP nei rifiuti agli obiettivi del Green Deal europeo servirebbe tuttavia imporre limiti più stringenti.
Le sostanze sotto esame sono:
- un gruppo di ritardanti di fiamma bromurati. Per questi la richiesta è scendere dai 500 milligrammi per chilogrammo proposti dalla Commissione ad almeno 200mg/kg.
- acido perfluorooctanioico – presente nei tessuti ignifughi – per cui richiedono di scendere dai 40mg/kg richiesti dalla Commissione a 20mg/kg.
- acido perfluorohexanesulfonico, un composto chimico sintetico di cui si anticiperebbe così l’inclusione nell’elenco delle sostanze nocive, prevista per giugno 2022.
Il relatore Martin Hojsík (Renew, SK), ha detto: “Non possiamo tollerare la presenza di inquinanti organici persistenti nei materiali e nei rifiuti, altrimenti non ci sarà un’economia circolare nell’UE e nessun tessile sostenibile, ma un’economia di prodotti riciclati tossici. La posizione del Parlamento è un passo avanti verso l’eliminazione di sostanze quali POP, PFAS e diossine dai rifiuti. Questo aiuterà le aziende dell’UE ad essere più sostenibili e ad assicurare che i cittadini possano avere fiducia nei prodotti riciclati.”
Dopo il voto di ieri, si attende ora l’inizio della negoziazione con gli Stati membri per poi completare l’iter legislativo.