La statistica potrebbe essere ancora peggiore visto che il report sul Plastic Overshoot Day include la discarica e l’incenerimento tra i metodi di corretta gestione
(Rinnovabili.it) – L’aumento della coscienza ecologica non basta. Negli ultimi dieci anni la produzione di plastica è cresciuta 20 volte più rapidamente della capacità di riciclo. Oggi scatta quindi il Plastic Overshoot Day, il giorno in cui la domanda di plastica supera la capacità di gestione dei sistemi di smaltimento. Da oggi a fine anno, idealmente, saranno tutti rifiuti che finiranno nell’ambiente.
La data del Plastic Overshoot Day è calcolata da Earth Action, società di consulenza con sede in Svizzera. Il calcolo, tuttavia, non è perfetto. I rifiuti di plastica considerati come “gestiti in modo corretto”, includono l’incenerimento e la discarica, oltre al riciclo. Per Earth Action, basta che non finiscano negli oceani o nei canali di smaltimento illegali. Se fosse presa a modello di buona gestione solo l’economia circolare, il Plastic Overshoot Day sarebbe già arrivato da un pezzo.
Oggi rappresenta comunque un momento cruciale, in cui tornano alla ribalta le sfide generate dalla produzione eccessiva di plastica e dalla scarsa capacità di riciclo. Le conseguenze si ripercuotono su tutti gli ecosistemi. L’inquinamento da plastica colpisce gli oceani, minaccia la fauna selvatica e mette in pericolo la salute umana.
Oltre al problema dei rifiuti, la produzione e la lavorazione della plastica comportano l’uso di additivi chimici nocivi. Il dossier di Earth Action prevede che nel 2023 la cattiva gestione dei rifiuti plastici provocherà il rilascio di circa 420 mila tonnellate di additivi chimici nei corsi d’acqua. Sempre quest’anno, la produzione globale di plastica usa e getta dovrebbe raggiungere le 159 milioni di tonnellate. Praticamente la metà, oltre 68,5 milioni di tonnellate, sarà gestita in modo scorretto e inquinerà l’ambiente.
Chi viene maggiormente colpito da questa ondata di immondizia? La risposta è scontata: i paesi del Sud del mondo. Bangladesh, Ecuador, India e Sudafrica sono alcuni di quelli definiti da Earth Action come “spugne di rifiuti”. Si tratta di paesi con un basso consumo di plastica ma con un alto livello di inquinamento derivante dalle importazioni.
Secondo i calcoli della società svizzera, per l’Italia il Plastic Overshoot Day arriverebbe il 12 ottobre, dal momento che la gestione è più avanzata degli altri paesi del mondo. Tuttavia, anche questo dato va letto sapendo che le statistiche includono la discarica e l’inceneritore tra i modelli di corretto trattamento.
Il problema va quindi risolto alla radice. Secondo John Duncan, del WWF, “anche se il miglioramento delle capacità di gestione dei rifiuti a livello globale ci aiuterà, dobbiamo concentrare i nostri sforzi sulla riduzione a monte”.