L'innovativo progetto per la raccolta della spazzatura oceanica ha superato tutti i test ed ora è pronto per la prima missione operativa: assaltare la Great Pacific Garbage Patch
La nuova versione di “Jenny” avrà braccia galleggianti lunghe 2,5 km
(Rinnovabili.it) – Parti di vecchi sanitari, spazzolini da denti, attrezzi da pesca, cestini della biancheria, scarpe, casse, slitte. Questo il bottino che System 002, conosciuto anche come Jenny, ha riportato dal suo viaggio nelle acque del Pacifico. Si tratta dell’ultima versione dell’impianto mangia-rifiuti lanciato da The Ocean Cleanup, organizzazione ambientale creata nel 2013 dall’allora diciannovenne Boyan Slat. Oggi il fondatore e CEO dell’organizzazione è cresciuto, e il progetto con lui. L’iniziativa ha studiato l’inquinamento marino, testato i primi prototipi, affrontato tutte le difficoltà del caso, migliorato il sistema di raccolta e persino lanciato anche una serie di prodotti ottenuti da riciclo dei rifiuti.
E a luglio 2021 è partito per l’ultima missione di test: 12 settimane nell’oceano per “rosicchiare” la celebre isola di spazzatura, la Great Pacific Garbage Patch.
Il progetto originale consisteva in un sistema galleggiante composto da tubi lunghi a U e un pannello rigido posto sotto a essi per raccogliere i rifiuti sotto la superficie dell’acqua. Nel tempo è stato ottimizzato con l’aggiunta di una propulsione attiva. Ampliando la sua capacità di trattenere la spazzatura raccolta per un periodo di tempo più lungo. Jenny, la nuova versione, è la più grande mai realizzata dal team. Le sue braccia si estendono per 800 metri e due navi con equipaggio la guidano trascinandola per le estremità. Il suo ultimo viaggio ha riportato indietro 28.659 chilogrammi di plastica, facendo partire il conto alla rovescia per la fase operativa vera e propria.
Le nuove ambizioni di The Ocean Cleanup
“Sono molto orgoglioso del team e dei sostenitori per la loro dedizione e perseveranza grazie a cui abbiamo raggiunto questo momento”, afferma Slat, a.d. di The Ocean Cleanup. “Arrivare fin qui non è stato sempre facile, ma siamo rimasti concentrati sulla nostra missione e sulla sua urgenza. Sebbene siano solo la punta dell’iceberg, questi chilogrammi (di rifiuti) sono i più importanti che raccoglieremo mai, perché sono la prova che ripulire è possibile. Abbiamo ancora molte cose da sistemare, ma ora sappiamo che, con una piccola flotta di questi sistemi, possiamo fare la differenza”.
La nuova versione, System 003 sarà tre volte più grande con una lunghezza di ben 2,5 chilometri. Dieci di questi sistemi dovrebbero essere in grado di ripulire il 50 per cento dell’isola di spazzatura ogni cinque anni.