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Imballaggi: Nestlé raggiunge l’87% di materiale riciclabile

Il colosso svizzero degli alimenti punta alla sostituzione della plastica con materiali sostenibili. Ma dichiara che la plastica rimarrà una componente dell'imballaggio.

Nestlé vuole ridurre di 1/3 il suo uso di nuova plastica entro il 2025

(Rinnovabili.it) – Durante una conferenza stampa che si è tenuta lunedì scorso, il colosso svizzero Nestlé ha dichiarato di aver aumentato la quota di imballaggi riciclabili o riutilizzabili dei suoi prodotti all’87%, compiendo così un avanzamento significativo verso il suo obiettivo che prevede il 100% entro il 2025.

“Il packaging gioca un ruolo essenziale nel preservare l’integrità e la sicurezza dei nostri alimenti. Allo stesso tempo, però, l’inquinamento da plastica continua a essere un problema importante in tutto il mondo, ha dichiarato ai giornalisti Magdi Batato, referente Nestlé per gli imballaggi. Per questo motivo, continua Batato, “abbiamo preso impegni coraggiosi e li manterremo”.

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Chiamato in causa da gruppi ambientalisti quali Greenpeace come uno dei principali inquinatori mondiali, il gigante alimentare ha promesso di ridurre di 1/3 il suo uso di nuova plastica entro il 2025 e di spendere fino a 2,19 miliardi di dollari per promuovere l’impiego di plastica riciclata.

L’azienda, con sede in Svizzera, ha dichiarato di aver recentemente lanciato un sistema di ricarica per gli alimenti degli animali domestici in Cile, consentendo così consegne ai consumatori senza imballaggi aggiuntivi. Ma l’eliminazione degli imballaggi sarebbe solo un aspetto della strategia di Nestlé.

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L’azienda, infatti, punta alla sostituzione della plastica con materiali più sostenibili. Tuttavia, Batato ha affermato che, a seconda dei prodotti e delle aree geografiche di produzione,la plastica rimarrà una componente dell’imballaggio.

Oltre ad una revisione del suo packaging, a marzo Nestlé ha lanciato un progetto di riforestazione che prevede la piantumazione di almeno 3 milioni di alberi in Messico e in Brasile nel prossimo anno e mezzo. Il progetto è una delle opere di compensazione climatica messe in campo dalla società svizzera, che punta al raggiungimento della neutralità del carbonio entro il 2050