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Più mascherine che meduse: i rifiuti dell’emergenza Covid-19 soffocano i mari

Credits: Opération Mer Propre (OMP)

La cattiva gestione di guanti e mascherine usa e getta sta danneggiando gli ecosistemi marini

(Rinnovabili.it) – Da un lato la quarantena ha fatto diminuire smog e inquinamento dell’aria, seppur non abbastanza da poter essere considerato un vero e proprio cambiamento. Dall’altro l’utilizzo pervasivo di mascherine e guanti, monouso e non biodegradabili, ha peggiorato l’inquinamento da plastica. 

Già a fine maggio l’ONG francese Opération Mer Propre (OMP) aveva lanciato l’allarme su questa nuova minaccia per gli ecosistemi marini dopo aver scoperto moltissime mascherine usa e getta e guanti in lattice nei fondali del Mediterraneo. L’Organizzazione aveva fatto notare che, se anche solo l’1% delle mascherine fosse smaltito in modo non corretto, questo significherebbe ogni mese 10 milioni di questi dispositivi dispersi nell’ambiente. Il pericolo è che finiscano per diventare onnipresenti nell’ambiente, come avverte Joffrey Peltier di OMP. “Sarà l’inquinamento del futuro se non viene fatto nulla”. “Presto correremo il rischio di trovare più maschere che meduse nel Mediterraneo”, ha aggiunto Laurent Lombard di Opération Mer Propre. 

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Scegliere di acquistare mascherine riutilizzabili e lavabili, ormai ampiamente in commercio, e di lavarsi più spesso le mani anziché continuare a cambiare i guanti possono essere due azioni semplici, ma di grande aiuto per ecosistemi. “Con tutte le alternative che abbiamo – ha continuato Peltier – la plastica non può essere la soluzione per proteggerci da COVID-19. Questo è il messaggio”.

Ovviamente non è il solo Mediterraneo ad essere in pericolo. Anche OceansAsia, organizzazione con base a Hong Kong, ha espresso le stesse preoccupazioni della ONG francese. Dopo una ricerca sui rifiuti nelle isole disabitate di Soko ha rilevato, infatti, dozzine di mascherine usa e getta abbandonate. “Su una spiaggia lunga circa 100 metri, ne abbiamo trovate oltre 70“, ha dichiarato Gary Stokes di OceansAsia. Solo una settimana più tardi ne sono state recuperate altre 30 “e quella spiaggia è su di un’isola disabitata nel bel mezzo del nulla”.

Continuando a cercare le hanno trovate ovunque, insieme ai guanti in lattice: “da quando la società ha iniziato a indossare mascherine, sia la causa che gli effetti si toccano con mano sulle spiagge”.

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