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Legge di Bilancio: quali novità su riciclo e rifiuti nella manovra?

Pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge di Bilancio per il 2023: nel testo una serie di interventi "circolari" dedicati a rifiuti, imballaggi e plastica

Legge di Bilancio rifiuti
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Gli interventi sui rifiuti nella legge di Bilancio 2023

(Rinnovabili.it) – Esteso il credito di imposta dedicato al riciclo, un fondo per gli ecocompattatori e nuove norme sugli imballaggi. Queste le novità in materie di economia circolare introdotte nella legge di Bilancio, approvata ieri al Senato e pubblicata seduta stante in Gazzetta.

La manovra è la prima del Governo Meloni, una legge da 40 miliardi di euro di cui 21 per consentire a famiglie e imprese di sostenere il caro bollette. La discussione era iniziata lo scorso 1 dicembre alla Camera; la fiducia, arrivata il 24 dicembre, ha portato il provvedimento in Senato il 27 per ottenere il via libera due giorni dopo.

I crediti di imposta per i materiali riciclati

La parola d’ordine, per quanto riguarda gli interventi sui rifiuti, della Legge di Bilancio è riciclaggio. Le nuove norme estendo agli anni 2023 e 2024 il credito d’imposta al 36% per gli acquisti aziendali(documentati) di materiali riciclati provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica o di imballaggi biodegradabili o riutilizzabili. Oppure di packaging derivante dalla raccolta differenziata di carta, alluminio e vetro. La misura era stata introdotta con la Legge di Bilancio 2019 e la nuova Manovra, tra le altre cose, autorizza per questo intervento un tetto massimo di 10 milioni di euro finalizzato ad assicurare il soddisfacimento delle istanze presentate.

Il credito d’imposta sarà riconosciuto fino a un importo massimo annuale di euro 20.000 per ciascun beneficiario nel limite complessivo di spesa di 5 milioni per il 2024 e 5 milioni nel 2025. Il rimborso verrà indicato nella dichiarazione dei redditi dell’anno di riconoscimento del credito, potrà essere utilizzato a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo agli acquisti e non costituirà reddito né sarà suscettibile di imposta regionale sulle attività produttive.

Per richiedere il credito di imposta contenuto negli interventi di riduzione dei rifiuti della legge Bilancio 2023 le imprese dovranno presentare il modello F24 esclusivamente attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.

La disciplina degli imballaggi e il “Programma Mangiaplastica”

La norma prevede inoltre che, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio, il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, insieme con quello delle Imprese e del Made in Italy e con quello dell’Economia e delle Finanze, definirà i requisiti tecnici e le relative certificazione per stabilire la natura ecosostenibile degli imballaggi e dei diversi prodotti: anche in questo caso l’obiettivo è ridurre i rifiuti da imballaggio e adeguare il nostro Paese agli obiettivi di riciclaggio europei. 

Lo stesso intervento del MASE disciplinerà l’accesso al credito di imposta previsto dalla manovra.  La manovra contiene inoltre un comma dedicato ai rifiuti di plastica: per limitarne la produzione viene incrementato il fondo «Programma sperimentale Mangiaplastica» con un finanziamento di 6 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni per il 2024. 

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“L’Italia è leader per il riutilizzo dei materiali ed è al vertice della classifica degli Stati membri dell’UE per tasso di riciclo di tutti i rifiuti, urbani e speciali”, ha commentato il Ministro all’Ambiente Pichetto. “Come Mase e come Governo è massimo l’impegno in questa direzione, in linea con gli obiettivi europei, anche al fine di ridurre le importanti disparità regionali nei tassi di raccolta differenziata e recupero di materia”. Oltre alle norme di bilancio, in questi mesi il Dicastero (ex transizione ecologica) ha dato il via libera a 192 progetti relativi agli investimenti “faro” di economia circolare per la meccanizzazione della raccolta differenziata e la creazione di ulteriori strutture di trattamento dei rifiuti. Le risorse complessive, attribuite nel rispetto del regime comunitario in materia di aiuti di Stato, sono state destinate per il 60% alle Regioni del Centro-Sud e al 40% alle Regioni del Nord.