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Italia del riciclo, l’impatto della pandemia sui rifiuti

italia del riciclo

(Rinnovabili.it) – L’Italia si conferma un paese che ricicla, come emerge nel Rapporto 2020 “L’Italia del riciclo” curato come ogni anno da FISE Unicircular e Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Oltre all’approfondimento dedicato alle diverse filiere del riciclo, quest’anno “L’Italia del riciclo” ha analizzato gli impatti della pandemia sulle attività connesse al riciclo dei rifiuti. Il tutto è stato letto alla luce del recepimento delle nuove Direttive europee sui rifiuti e l’economia circolare.

La pandemia e il lockdown, con il divieto di circolazione e la chiusura di molte attività economiche, hanno avuto effetti anche sulla gestione dei rifiuti, pur se diversificati a seconda delle filiere. Nei primi sei mesi del 2020 si è registrato un incremento dei rifiuti di imballaggio: +2% per il vetro, +4% per la plastica, +10% per carta e cartone e +14% per l’acciaio. Sono calati invece i conferimenti degli imballaggi in alluminio (-10%) e legno (-5%). Complessivamente, il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) prevede di chiudere il 2020 con un aumento di conferimenti del 5%. Sono diminuite invece le raccolte nelle isole ecologiche (come i RAEE, ovvero i rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche) e quelle legate alle attività commerciali e industriali che hanno interrotto temporaneamente l’attività.

Anche i rifiuti organici sono diminuiti di circa il 15%. Questa buona notizia sul fronte dello spreco alimentare è determinata dall’aumento dei rifiuti domestici e dalla contemporanea diminuzione delle utenze collettive (mense sia scolastiche che degli uffici, ristoranti, bar). Da maggio ad agosto, con la riapertura di molte attività produttive (sia commerciali che turistiche) si è ristabilito un certo equilibrio. L’aumento di materiale da riciclo si è registrata in particolare nel settore RAEE e in quello della carta. Rimangono inferiori, rispetto allo stesso periodo del 2019, il riciclo di oli e grassi animali e vegetali, come pure quello di imballaggi in alluminio e solventi. 

Anche durante il lockdown gli impianti di selezione, riciclo e termovalorizzazione hanno lavorato a pieno regime, nonostante le difficoltà per garantire la sicurezza degli operatori. Alcuni impianti hanno aumentato il numero dei turni di lavoro e diminuito la loro durata: una procedura che ha creato qualche problema, peraltro quasi completamente rientrato con il ritorno alle condizioni operative consuete. 

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