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La II edizione “Insieme per il Mar Mediterraneo” riporta a casa oltre 20.000 chili di rifiuti

La seconda edizione del progetto realizzato Marevivo con Tezenis ha permesso di raccogliere ben 13.927 chili di attrezzi da pesca, rifiuti che cstituiscono un grave pericolo per la flora e la fauna marina

(Rinnovabili.it) – Si è conclusa la seconda edizione del progetto Insieme per il Mar Mediterraneo” realizzato da Marevivo con il noto brand di intimo Tezenis.

L’obiettivo del progetto è liberare il mare dalla plastica. La buona notizia è che Insieme per il Mar Mediterraneo” è stato un successo, la cattiva notizia è che sono stati raccolti 20,247 Kg di rifiuti. Una cifra esorbitante, che corrisponde a 2 milioni di bottiglie di plastica.

Marevivo e Tezenis, no alla plastica in mare

Per la realizzazione del progetto “Insieme per il Mar Mediterraneo” Marevivo e Tezenis sono stati supportati da Garbage Group, che da più di 60 anni si occupa di raccolta, trattamento, recupero e/o smaltimento dei rifiuti di qualsiasi genere proveniente dalle navi.

Gli innovativi battelli ecologici Pelikan di Garbage Group hanno effettuato un vero e proprio pattugliamento del Mar Mediterraneo per andare a caccia di rifiuti.

Il dato che sembra sorprendente è che sugli oltre 20.000 chili di rifiuti, 13.927 sono attrezzi da pesca.

In realtà gli ultimi report evidenziano che nel Mar Mediterraneo gli attrezzi da pesca (reti, cordame, trappole, boe, calze per mitilicoltura ecc.) rappresentano la maggior parte dei rifiuti marini registrati, con percentuali che possono raggiungere addirittura l’89%.

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Le cassette di polistirolo

A questi attrezzi vanno aggiunte le cassette di polistirolo usa e getta usate per trasportare e vendere il pescato. Anche in questo caso il numero è enorme: circa 10 milioni di cassette che vengono disperse in mare.

È quasi superfluo soffermarsi per l’ennesima volta l’inquinamento causato da questa mole di rifiuti plastici.

L’ulteriore danno ambientale è determinato dal fatto che queste attrezzature disperse in mare restano adagiate sui fondali o vengono trascinate dalle correnti e mettono in pericolo la flora e la fauna marina.

Ogni anno circa 100.000 mammiferi e un milione di uccelli marini muoiono a causa dell’intrappolamento in reti da pesca o per l’ingestione dei relativi frammenti.

Bisogna ridurre la produzione di rifiuti

Marevivo è un’associazione ambientalista che possiamo definire veterana della lotta all’inquinamento marino. Ha dichiarato Raffaella Giugni, responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo: «Questo progetto ci ha permesso, nelle due edizioni già realizzate, di recuperare più di 30 tonnellate di plastica dal mare.

Si tratta di un’azione importante che adesso, grazie alla Legge Salvamare e all’aiuto dei pescatori, sarà possibile effettuare in maniera più strutturata in tutte le nostre acque.

Il problema, tuttavia, va risolto all’origine: dobbiamo ridurre la produzione di rifiuti, il cui recupero – una volta che finiscono nell’ambiente e nel mare – risulta difficile e costoso. I risultati del nostro lavoro confermano l’enorme danno rappresentato dagli attrezzi da pesca persi in mare.

Occorre trovare soluzioni più sostenibili: per questo si rende necessario eliminare l’usa e getta a favore di sistemi e strumenti riutilizzabili».

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Le azioni di Tezenis

Anche Tezenis ha intrapreso un percorso verso la sostenibilità con l’obiettivo di minimizzare l’impatto dei capi prodotti sull’ambiente. In questo percorso rientra a pieno titolo la partecipazione “Insieme per il Mar Mediterraneo”, che è il progetto di punta. Inoltre ha prodotto una speciale collezione beachwear con un filato recuperato dal riciclo della plastica. Ma non basta: tra le pratiche green c’è l’utilizzo di carta riciclata per il packaging e la progressiva riduzione del consumo di acqua e di emissioni di CO2 per la produzione.