ONU e Unione Europea collaborano per aiutare l’Ucraina ad uscire dalla spirale di guerra e rifiuti con percorsi di economia circolare
Frantoi mobili per gli inerti ed escavatori per gestire la mole di rifiuti causati dal conflitto
Il connubio tra guerra e rifiuti è un tema poco trattato. Eppure, nelle zone di conflitto si accumulano anche montagne di detriti e materiali tossici. In Ucraina, ad esempio, la distruzione del conflitto con la Russia ha lasciato migliaia di tonnellate di rifiuti. Per questo, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ha messo in campo un progetto con le autorità locali per gestire la mole di scarti generati dal conflitto. Oltre un quarto del territorio ucraino è colpito dalla guerra, nota l’agenzia ONU, e l’ultima cosa a cui si pensa è un’adeguata separazione dei rifiuti. Ciò ha portato alla formazione di “discariche spontanee”.
Roman Shakhmatenko, team leader dell’UNDP impegnato nel progetto, ha sottolineato l’assenza di un sistema per gestire tali rifiuti su larga scala. A Bucha, città devastata durante l’occupazione russa, l’UNDP e l’Unione Europea hanno stabilito una stazione di trattamento dei rifiuti, fornendo attrezzature come frantoi mobili per inerti ed escavatori, offrendo formazione per il personale locale. Questo progetto, sottolinea l’agenzia, è il primo del suo genere in Ucraina, con piani di espansione in altre regioni.
Il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, ha calcolato 75 mila metri cubi di macerie e rifiuti. “Dobbiamo ordinarli tutti, trattarli e riciclarli. E quei residui che non possono essere riciclati devono essere smaltiti secondo gli standard europei. Si tratta di un processo complesso, ma prevediamo di organizzare completamente tutte le discariche entro la fine di quest’anno”.
Il frantoio mobile può trattare 80 metri cubi di rifiuti all’ora, consentendo il riutilizzo dei materiali nelle nuove costruzioni. La stazione di trattamento è dotata di un processo multistadio per la selezione e il trattamento di diversi tipi di rifiuti, riducendo al minimo quelli destinati alla discarica.
Un problema significativo è l’amianto, presente in molti edifici distrutti. L’UNDP ha istituito quindi un laboratorio speciale per rilevare l’amianto e garantire la gestione sicura secondo gli standard internazionali. Sono stati sviluppati protocolli per lo stoccaggio temporaneo e lo smaltimento.