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Imballaggi in plastica per frutta e verdura: lo stop di Francia e Spagna

Dal 1 gennaio 2022 entra in vigore in Francia l'obbligo di vendere prodotti ortofrutticoli freschi privi di imballaggio in plastica. Un’operazione replicata anche dalla spagna ma a partire dal 2023

Imballaggi in plastica per frutta e verdura
via depositphotos.com

I primi risultati concreti della direttiva comunitaria sulle plastiche monouso

(Rinnovabili.it) – Mentre l’Italia si scontra con la Commissione Europea sull’interpretazione della direttiva SUP (Single Use Plastics), la Francia sembra aver accettato il percorso più stringente per mettere al bando la plastica monouso. Lo dimostrano alcune misure dall’AGEC, la legge francese contro lo spreco e sull’economia circolare, entrate in vigore con l’anno nuovo. Dal 1° gennaio 2022, infatti, è iniziata la messa al bando degli imballaggi in plastica per frutta e verdura a livello nazionale. La norma per ora si applicherà solo ai prodotti freschi, non trasformati e di peso inferiore a 1,5 kg. Introducendo però alcune deroghe per quei frutti e ortaggi che presentano un maggior rischio di deterioramento.

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Quali prodotti perderanno gli imballaggi in plastica?

Nel dettaglio la messa al bando riguarderà da subito una trentina di cibi, come arance, mele, ananas ma anche carote, patate e zucche. L’eliminazione degli imballaggi in plastica coprirà progressivamente nuove categorie, con una prima deadline al 30 giugno 2023 per alimenti come uva e pomodorini; una seconda al 31 dicembre 2024 per prodotti come funghi, insalata, ciliegie e mirtilli; infine una terza e definitiva al 30 giugno 2026.

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Ma la Francia non sarà da sola nella sua lotta al packaging plastico. Anche la Spagna ha annunciato un divieto simile nel tentativo di alleggerirsi i 2 milioni di tonnellate di plastici impiegati ogni anno. E anche in questo caso il divieto di confezionamento per gli ortofrutticoli si applicherà ai lotti di peso inferiore a un chilo e mezzo. La nuova legge entrerà in vigore dal 2023 e prevederà misure che permettano di promuovere la vendita di prodotti freschi senza imballaggio. Ad esempio, consentendo ai clienti di portare i propri contenitori riutilizzabili da riempire. Le condizioni di igiene e idoneità di tali contenitori saranno stabilite dai rivenditori.