Rinnovabili • Imballaggi di plastica

La Corte dei Conti UE avverte: non ricicliamo abbastanza imballaggi di plastica

Strigliata della Corte dei conti europea: l’Unione non ha abbastanza impianti per raggiungere gli obiettivi sul riciclo al 2030.

L’Unione Europea si allontana drammaticamente dai suoi obiettivi di riciclo di imballaggi di plastica

(Rinnovabili.it) – L’Europa non ricicla abbastanza imballaggi di plastica. E rischia di mancare gli obiettivi che si è data. A lanciare l’allarme è la Corte dei conti europea (ECA), che sottolinea che a partire dal 2021 la situazione può facilmente peggiorare a causa dell’entrata in vigore di nuovi regolamenti.

L’ECA ha certificato che nel continente ogni anno viene bruciata negli inceneritori più plastica di quanta non ne venga effettivamente riciclata. Il motivo, secondo l’organismo di vigilanza, è la mancanza di strutture predisposte per il riciclo di questo materiale. Una condizione che mette fortemente a rischio il raggiungimento degli obiettivi europei, che fissano il tasso di riciclo per gli imballaggi di plastica al 50% entro il 2025 e al 55% alla fine del decennio.

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In Europa, nel 2018, i consumatori hanno prodotto circa 29 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. Di questo ammontare, più del 60% consiste in imballaggi. Ma a partire dal prossimo anno entreranno in vigore nuove regole a livello globale, in base alle quali si potranno esportare verso paesi non appartenenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) soltanto plastiche riciclabili non contaminate e già differenziate. In pratica, i paesi dell’Unione Europea rischiano di riuscire a spedire all’estero volumi molto minori di rifiuti di imballaggi di plastica.

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Quanto potrà incidere tutto ciò? Molto. Le stime della Corte dei conti a questo proposito non sono affatto confortanti. Se oggi il tasso di riciclo di imballaggi di plastica si attesta al 42%, dal prossimo anno potrebbe crollare fino a toccare quota 30%. Lontanissimo dagli obiettivi comunitari. Impatto che potrebbe essere in parte limitato da una misura adottata dall’UE lo scorso luglio, che prevede l’introduzione di una tassa sugli imballaggi di plastica di scarto, di 80 centesimi di euro al chilo, che entrerà in vigore dal 1° gennaio. I proventi serviranno per finanziare il budget UE.