Dal 2023, la ricorrenza dell’International Day of Zero Waste sarà il 30 marzo
(Rinnovabili.it) – Prevenire i rifiuti e, dove non è possibile, ridurli. Abbracciando l’approccio dell’economia circolare a tutti i livelli. Sono i due imperativi della prima Giornata mondiale rifiuti zero (International Day of Zero Waste), la nuovissima ricorrenza che le Nazioni Unite hanno deciso di celebrare d’ora in poi ogni 30 marzo.
I numeri della Giornata mondiale rifiuti zero
“La crisi dei rifiuti sta minando la capacità della Terra di sostenere la vita. I rifiuti costano all’economia globale miliardi di dollari ogni anno”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres in un video messaggio sulla Giornata. “Trattando la natura come una discarica, stiamo scavando le nostre stesse tombe. È giunto il momento di riflettere sul tributo che i rifiuti stanno imponendo al nostro pianeta – e di trovare soluzioni a questa gravissima minaccia”.
Non sono parole eccessive. Oggi l’umanità genera oltre 2 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani ogni anno. Di questa montagna di scarti, quasi la metà (il 45%) non viene gestito in modo corretto. E se non si agisce ora per puntare all’obiettivo Zero Waste, fra meno di 30 anni ci troveremo ogni anno con una montagna alta il doppio: 4 mld t di rifiuti.
Che non graveranno su tutta l’umanità allo stesso modo, ma soprattutto su chi è già più vulnerabile. Ad oggi, 4 miliardi di persone sul Pianeta non hanno accesso a strutture sicure di smaltimento dei rifiuti. Inoltre, ogni anno, circa 931 milioni di tonnellate di cibo vanno perse o sprecate e fino a 14 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano negli ecosistemi acquatici.
Come nasce l’International Day of Zero Waste
A dicembre 2022, l’Onu ha approvato una risoluzione in cui istituisce la Giornata mondiale rifiuti zero. La proposta arrivava dalla Turchia – molto attiva nella lotta ai rifiuti a livello internazionale – ed è stata appoggiata da altri 105 paesi. Durante La stessa risoluzione invita tutti gli Stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, la società civile, il settore privato, il mondo accademico, i giovani e le altre parti sociali interessate a impegnarsi in attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle iniziative nazionali, subnazionali, regionali e locali a rifiuti zero e sul loro contributo al raggiungimento dello sviluppo sostenibile.
“Dobbiamo agire ora. Abbiamo le competenze tecniche e la spinta all’innovazione. Abbiamo le conoscenze – sia scientifiche che indigene – per trovare soluzioni alla crisi dei rifiuti” ha dichiarato la direttrice esecutiva dell’UNEP Inger Andersen. “La prima Giornata mondiale Rifiuti Zero è un’opportunità concreta per costruire sulle iniziative locali, regionali e nazionali per promuovere una gestione dei rifiuti rispettosa dell’ambiente e per contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, ha aggiunto.