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Gestione dei rifiuti: il coronavirus mette in luce le carenze

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Credits: CC BY-SA 3.0, Collegamento

L’emergenza sanitaria aggrava il quadro della gestione dei rifiuti e il rischio per gli addetti ai lavori

(Rinnovabili.it) – Già in seria difficoltà a causa della mancanza di impianti di smaltimento, il settore della gestione dei rifiuti oggi rischia il tracollo. L’emergenza coronavirus, infatti, sta portando all’esasperazione carenze e mancanze storiche del settore. Sulla questione era intervenuto pochi giorni fa il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) diramando alcune linee guida per l’emergenza e chiedendo un ragionato piano di interventi

Ma l’appello sembra essere caduto nel vuoto: il DL Cura Italia, infatti, non ha minimamente affrontato la questione, dimostrando una mancanza di attenzione verso un settore fondamentale ed ormai allo stremo delle forze.

A riprendere in mano l’argomento è oggi Andrea Fluttero, presidente di FISE UNICIRCULAR (Unione Imprese dell’Economia Circolare), puntando i riflettori sull’assenza di nuove norme dedicate alla gestione dei rifiuti durante l’emergenza. “Il DL Cura Italia dimostra una volta di più la scarsa attenzione di governo e parlamento al settore della gestione dei rifiuti, che rientra tra i servizi essenziali non interrompibili e che in questa emergenza risulta particolarmente stressato ed esposto ai rischi di contagio, specie nelle zone più colpite dal COVID-19”, ha dichiarato Fluttero.

Le principali richieste avanzate dalle imprese del settore riguardano la fornitura di dispositivi di protezione individuale adatti alle specifiche esigenze lavorative, una “maggiore flessibilità sulle scelte organizzative ed operative degli impianti, l’introduzione di specifici sistemi di garanzia a supporto della liquidità delle aziende e, da ultimo, una moratoria, che vada oltre luglio 2020, per le prossime scadenze degli adempimenti amministrativi a carattere ambientale.

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Il governo, conclude Fluttero ,“deve fare di più per le attività di gestione rifiuti, strategiche nell’ottica dell’economia circolare. Auspichiamo che nei prossimi provvedimenti le esigenze degli operatori vengano recepite  per agevolare il rientro in condizioni di normale operatività”.

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