Mentre i Ministri dell’Ambiente europei frenano la riforma del regolamento sull’export dei rifiuti di plastica, i cittadini chiedono una scelta forte
Vietare l’export dei rifiuti di plastica è un mezzo per fermare il colonialismo dei rifiuti
(Rinnovabili.it) – Oltre 180 mila persone hanno firmato per chiedere un divieto di esportazione dei rifiuti di plastica da parte dell’UE. L’iniziativa viene dalla rete di organizzazioni Rethink Pastic, che ha annunciato i risultati finora raggiunti da una petizione rivolta ai politici europei contro il commercio internazionale di prodotti plastici a fine vita.
L’iniziativa arriva durante il dialogo a tre fra Commissione UE, Parlamento UE e Consiglio dell’UE, riuniti per negoziare la revisione del regolamento sul commercio transfrontaliero dei rifiuti. Si può firmare a questo link per fare pressione sugli stati membri, che in questo momento hanno la posizione più conservatrice rispetto a una possibilità di vietare l’export.
L’UE produce più rifiuti di quelli che può gestire tramite il riciclo. Inoltre, genera molti rifiuti di plastica non riciclabili, che esporta in altri paesi. In pratica, delocalizziamo impatti sulla salute e danni ambientali in quello che viene chiamato “colonialismo dei rifiuti”. L’Unione è uno dei maggiori esportatori di rifiuti di plastica al mondo. L’anno scorso ha esportato più di un milione di tonnellate di rifiuti di plastica. Il 51% è finito in paesi a basso reddito come Malesia, Vietnam, Indonesia e Thailandia. Il 33% è andato in Turchia.
Stop al colonialismo dei rifiuti
La raccolta firme per bloccare questa pratica è stata lanciata in collaborazione con l’Environmental Investigation Agency (EIA), il movimento #BreakFreeFromPlastic, Eko e WeMove. La richiesta specifica è di abbandonare l’export di rifiuti di plastica sia verso i paesi OCSE che verso gli stati che non sono parte dell’Organizzazione.
I target sono il Consiglio dell’UE e i ministri dell’ambiente, ai quali viene richiesto di mettere un divieto sulle esportazioni e di garantire che tutti i paesi possano gestire e smaltire in modo responsabile i propri rifiuti plastici.
Secondo Justine Maillot, coordinatrice europea di Break Free From Plastic “la nostra petizione dimostra che c’è un forte sostegno da parte del pubblico per rendere le esportazioni di rifiuti di plastica dall’UE un ricordo del passato. Stiamo lanciando un segnale ai paesi dell’UE e sottolineando il ruolo vitale che un divieto sulle esportazioni può svolgere nel mitigare l’inquinamento globale da plastica e porre fine alla pratica del colonialismo dei rifiuti”.