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Italia sempre più libera dai rifiuti, sono 623 i Comuni ricicloni 2021

comuni ricicloni 2021

di Tommaso Tetro

La fotografia scattata dal nuovo rapporto ‘Comuni ricicloni 2021’ realizzato da Legambiente

(Rinnovabili.it) – In Italia ci sono sempre più Comuni ‘liberi’ dai rifiuti: nel 2021 infatti in 623 amministrazioni locali virtuose (erano 598 l’anno scorso) si è riusciti a restare sotto la produzione di 75 chilogrammi di rifiuti per abitante, mantenendo contemporaneamente una differenziata superiore al 65%. Questa la fotografia scattata dal nuovo rapporto ‘Comuni ricicloni 2021‘ realizzato da Legambiente che punta a mettere in rilievo i migliori risultati nella gestione dei rifiuti, e ha come principale focus i ‘Comuni rifiuti free’, cioè i centri a bassa produzione di indifferenziato destinato a smaltimento.

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Anche se a fronte di un aumento dei Comuni – viene spiegato – c’è un calo del numero di cittadini, che sono 3.542.624 con una riduzione di circa 110mila persone rispetto al 2020; un dato che indica come “si sia fatto bene e meglio nei piccoli centri, mentre in quelli più grandi si sia prodotta una maggiore quantità di indifferenziato”. Confermata “la tendenza positiva del Sud Italia”, e mentre il Centro è “in lenta discesa” perde qualche punto il Nord: dal 2019 a oggi i Comuni rifiuti free nel Meridione sono quasi raddoppiati, mentre al Nord si è assistito a un progressivo calo. Non si segnalano nuovi ingressi per le città capoluogo. Ma viene evidenziato come il 70% dei Comuni virtuosi faccia parte di un consorzio. Inoltre c’è stato un exploit della Sardegna. La Puglia è invece fanalino di coda.

Il premio rifiuti-free

In Italia le città capoluogo virtuose nei rifiuti sono Trento, Pordenone, Treviso e Belluno. Sono “soltanto” questi i capoluoghi di provincia che vincono il premio ‘Rifiuti free’ assegnato da Legambiente. Il rapporto Comuni Ricicloni 2021 racconta di un Paese che ha nel Nord il 67,9% dei centri virtuosi (in calo rispetto al 73,1% del 2020, e al 77% del 2019). Aumentano i Comuni al Sud che rappresentano il 26% (nel 2020 erano al 20,4%, nel 2019 al 15,3%); i Comuni al Centro sono “appena il 6,1%, in calo rispetto ai due anni precedenti (6,5% nel 2020, 7,7% nel 2019)”.

I vincitori assoluti (nella categoria dei Comuni sopra i 15mila abitanti), sono Baronissi (Sa), Castelfranco Emilia (Mo), Porcia (Pn), Fonte Nuova (Rm), Porto Mantovano (Mn), Certaldo (Fi), Pergine Valsugana (Tn).

Il maggiore calo di ‘Comuni rifiuti free’ sono nell’ordine in Trentino-Alto Adige (-18), Lombardia (-16) e Veneto (-6). Un grande incremento, invece, per la Sardegna (+39) e per l’Abruzzo (+8). Incrementi anche in Piemonte (+11) e in Emilia Romagna (+10). La buona notizia è che “per la prima volta, tutte e venti le Regioni Italiane contano dei ‘Comuni rifiuti free, compresa la Valle d’Aosta finalmente rappresentata”. In testa alla classifica delle regioni per numero di amministrazioni locali, il Veneto (con 162 Comuni, il 28,8% del totale della regione), seguito da Lombardia (91 Comuni, 6%), Trentino-Alto Adige (60 Comuni, 21,3%), Sardegna (48 Comuni, 12,7%), Friuli-Venezia Giulia (47, 21,9%) e Abruzzo (46 Comuni, 15,1%). Ultima, sia per numero di Comuni che in termini percentuali la Puglia (con 2 Comuni, e lo 0,8% di quelli dell’intera regione).

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La maggior parte dei Comuni sono quelli compresi nelle categorie sotto i 5mila abitanti, e tra i 5mila e i 15 mila. Per la categoria ‘Cento di questi Consorzi’, sul gradino più alto del podio delle esperienze consortili sotto i 100mila abitanti si posiziona la Amnu Spa (Trentino-Alto Adige); tra i consorzi sopra i 100mila abitanti, il primo posto è occupato dal Veneto con il Consiglio di Bacino Priula.

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