Barriere acchiappa-plastica e altri interventi di riqualificazione
(Rinnovabili.it) – La Regione Emilia Romagna ha introdotto un sistema di barriere acchiappa-plastica per tenere puliti i suoi fiumi. Il progetto pilota, in sperimentazione a Ferrara, metterà in campo un innovativo metodo per la pulizia delle acque fluviali. Il nuovo progetto rappresenta “una moderna modalità di raccolta selettiva dei rifiuti, installata in prima battuta sul Po di Volano, nei pressi della Darsena City, e a valle del ponte di San Giorgio, in centro città”.
Il sistema di barriere flottanti sarà in grado di intercettare e raccogliere i rifiuti galleggianti. Il polietilene di cui sono composte garantisce che non ci siano impatti ambientali su flora e fauna. Le barriere acchiappa-plastica hanno un natante dotato di cestello atto a raccogliere i rifiuti trasportati dall’acqua. Quanto raccolto viene poi inserito in appositi “big bags”, per essere poi trasferito nei siti di conferimento.
La sperimentazione consentirà inoltre di verificare la loro efficacia e la possibilità di utilizzarle per la prevenzione del “marine litter”, il fenomeno della dispersione di rifiuti in mare. Si potrebbe così verificare quali tipi di rifiuti si trovano in acqua e fare una stima della quantità intercettabile, in particolare per la plastica.
“La sperimentazione che durerà un anno ed è finanziata con 200.000 euro – ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo – rientra tra le azioni della strategia per ridurre le plastiche usa e getta, colonna portante del nuovo Piano regionale per la gestione dei rifiuti. Il tutto attraverso una modalità di intervento innovativa e all’insegna della sostenibilità, capace di agire a 360 gradi per la protezione e la tutela dell’ambiente“.
L’investimento complessivo della Regione ammonta a 300 mila euro. Oltre alle barriere acchiappa-plastica sono previsti ulteriori interventi, tra cui la pulizia di argini e sponde dei corsi d’acqua della provincia. L’obiettivo è infatti lo sgombero dei rifiuti abbandonati. L’intero progetto è in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e le attività di sperimentazione dureranno un anno.