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Aumentano i costi di gestione dei rifiuti in Italia

costi di gestione dei rifiuti
Foto di Carl Campbell su Unsplash

L’aumento dei costi di gestione dei rifiuti è specialmente nella raccolta e trattamento e nel recupero dei materiali

(Rinnovabili.it) – L’ISTAT ha pubblicato l’aggiornamento al 2023 degli indici annuali dei costi di gestione dei rifiuti in Italia. Questi indici, che si riferiscono alle attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e al recupero dei materiali, forniscono un quadro sull’andamento dei costi nel settore ambientale.

Secondo i dati forniti dall’Istituto italiano di statistica, tra il 2022 e il 2023, l’indice di costo della gestione dei rifiuti ha registrato una crescita dell’1,5%. L’aumento è il risultato degli aumenti del prezzo degli acquisti di beni e servizi (+1,2%), delle spese del personale (+1,5%) e del costo d’uso del capitale (+3,1%).

La sfida di gestire l’aumento dei costi per l’economia circolare

La crescita dei costi potrebbe riflettere una serie di fattori, tra cui l’aumento dei prezzi dei materiali e dei servizi necessari per la gestione dei rifiuti, l’implementazione di nuove normative ambientali che richiedono investimenti aggiuntivi in infrastrutture e tecnologie, nonché l’aumento dei costi del personale e del capitale. Analizzando i sotto-settori economici che compongono l’indice totale, infatti, ISTAT spiega che la variazione dei costi nel 2023 è dovuta principalmente al +1,5% nel settore delle attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e al +1,7% nel settore del recupero dei materiali.

Questa crescita potrebbe rappresentare una sfida per le autorità locali e le aziende del settore, che si trovano a dover gestire in modo più efficiente i rifiuti, cercando al contempo di ridurre i costi e migliorare la sostenibilità complessiva del sistema.

Costi in aumento anche per la Tassa rifiuti

La gestione dei rifiuti costa di più anche per le famiglie. È di 320 euro la TARI media del 2023 in Italia. L’osservatorio di Cittadinanzattiva ha recentemente calcolato un aumento del 2% circa rispetto all’anno precedente. La spesa più elevata è al Sud, con la Campania regione più cara (416 euro). La regione in cui si rileva la spesa media più bassa sono invece le Marche (250 euro). Fra i capoluoghi di provincia, invece, si spende meno a Udine, con 181 euro di media, tre volte in meno che a Catania.

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