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In Veneto i rifiuti si trasformano nella buona economia

A bordo del Treno Verde a Vicenza le undici realtà premiate da Legambiente che accompagneranno il viaggio del convoglio ambientalista fino a Bruxelles

In Veneto i rifiuti si trasformano nella buona economia

 

(Rinnovabili.it) – La green economy veneta ha radici profonde e innumerevoli germogli “circolari”. Lo dimostrano gli undici campioni regionali della circular economy premiati oggi da Legambiente. I rappresentanti delle realtà venete che già hanno investito in questo nuovo modello economico, hanno raccontato la loro esperienza a bordo del Treno Verde, che fino a domani farà tappa a Vicenza.

 

“La nostra regione è riconosciuta come modello di eccellenza, sia a livello nazionale che europeo per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti (con oltre 200 comuni dichiarati “rifiuti free”) e l’economia circolare è ormai un motore trainante dell’economia del Veneto – dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto -. Ne sono un esempio gli undici campioni premiati questa mattina a bordo del Treno Verde. Una “squadra” dell’economia circolare veneta che ha già una panchina molto lunga per usare una metafora calcistica. È evidente il cambio del modello di sviluppo portato avanti in questi anni”.

 

Tra le realtà premiate c’è chi gestisce il ciclo integrato dei rifiuti e chi si occupa dello sviluppo delle tecnologie ambientali di recupero energetico della frazione differenziata. C’è Mater-Biotech il primo impianto al mondo – frutto dalla riconversione industriale di un sito dismesso – in grado di produrre butandiolo direttamente da zuccheri attraverso un processo fermentativo. O l’azienda In.T.Ec che, grazie all’utilizzo del sistema Mapei Hpss, ha realizzato importanti bonifiche di terreni e di sedimenti contaminati con riutilizzo del materiale stabilizzato a differenza di tutti gli altri sistemi di solidificazione e stabilizzazione. Si tratta di un processo industriale integrato di trattamento che avviene nello stesso luogo dell’intervento di bonifica, con il risultato di trasformare il terreno e il sedimento contaminato in un materiale granulare durevole, di buone proprietà meccaniche e ottima compatibilità ambientale. Il materiale ottenuto, inoltre, è particolarmente adatto per il suo riutilizzo nei ripristini ambientali, nell’impiego per sottofondi e riempimenti e per la realizzazione di calcestruzzi.

 

Non solo attività industriali, ma anche design e moda possono trarre benefici dall’economia circolare. Come nel caso di Alisea: tutti i materiali utilizzati per la produzione dei loro oggetti sono trattati con processi di trasformazione innovativi, che garantiscono standard qualitativi praticamente identici alle materie vergini, utilizzando i più diversi materiali di riciclo, derivanti da raccolta post lavorazione, raccolta differenziata o dagli scarti di lavorazione industriale forniti dagli stessi clienti.

Favini, invece, è una società specializzata nella ideazione e realizzazione di stampi creativi e tecnici – usati dalla moda, al tempo libero, ai prodotti della scuola – ottenuti da materie prime principalmente naturali. Le carte Crush ad esempio sono prodotte riutilizzando sottoprodotti agroalimentari come caffè, nocciole, mandorle, agrumi o olive. Il tutto realizzato con energia verde al 100 per cento e salvando il 15% della cellulosa di albero. La nuova frontiera è Remake, una carta biodegradabile e compostabile al 100%.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.