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L’upcycling della plastica rinforzata con fibra di vetro costa meno dell’inceneritore

La Rice University ha trovato un metodo di upcycling della plastica rinforzata che può finalmente evitare lo smaltimento inquinante

upcycling della plastica rinforzata
Foto di Ross Parmly su Unsplash

Continuano i progressi della ricerca nell’upcycling della plastica rinforzata

(Rinnovabili.it) – Quel materiale composito resistente e durevole che chiamiamo con l’acronimo GFRP, ovvero plastica rinforzata con fibra di vetro, è ampiamente utilizzato in settori come l’aviazione e l’energia eolica. Tuttavia, la sua resistenza causa problemi nella fase di smaltimento. spingendo gran parte dei rifiuti nelle discariche al termine del ciclo di vita. Un problema simile lo abbiamo raccontato più volte per quanto riguarda i compositi in fibra di carbonio (CFRP). Se in quest’ultimo campo si stanno facendo progressi, anche per il GFRP la scienza si è messa in moto.

In uno studio pubblicato su Nature Sustainability, ricercatori della Rice University hanno raccontato un nuovo metodo di upcycling della plastica rinforzata con fibra di vetro ad alta efficienza. Sono riusciti a convertire il GFRP in carburo di silicio, da utilizzare in semiconduttori e altri prodotti, come la cartavetro.

Il riciclo che costa meno dell’inceneritore

Il laboratorio della Rice University sfrutta una tecnica di riscaldamento flash Joule per ottenere la materia prima seconda. Il processo inizia con la macinatura del GFRP in una miscela di plastica e carbonio, aggiungendo ulteriore carbonio se necessario per rendere la miscela conduttiva. Successivamente, si applica un’elevata tensione utilizzando due elettrodi, portando la temperatura fino a 1.600–2.900 gradi Celsius. Questa elevata temperatura facilita la trasformazione della plastica e del carbonio in carburo di silicio. Il metodo permette di produrre due tipi di questo materiale, utili in diverse applicazioni.

Sebbene lo studio sia ancora in fase iniziale e su scala di laboratorio, i ricercatori stanno collaborando con aziende esterne per ampliare il processo. I costi operativi del riciclo con questo metodo sono inferiori a 0,05 dollari al kg. Non male, se pensiamo che si tratta di cifre più economiche rispetto all’incenerimento o alla solvolisi. Con il co-beneficio di un processo che è più rispettoso dell’ambiente.