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Un’isola ecologica per il porto di Lampedusa

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(Rinnovabili.it) – Anche il porto di Lampedusa avrà finalmente una isola ecologica adibita al conferimento dei rifiuti pericolosi in ambito portuale e nautico. L’iniziativa rientra nella storica campagna estiva di Legambiente, Goletta Verde, che in questa edizione ha avuto come main partner il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, protagonista e ideatore di questa donazione alle autorità locali dell’isola siciliana. L’isola ecologica sarà dotata di un contenitore per la raccolta delle batterie esauste e di un serbatoio da 500 litri dove poter conferire l’olio lubrificante usato, che si stima avrà una capacità di raccolta annuale pari a 1.000 litri: una quantità che, se dispersa in mare, potrebbe inquinare una superficie d’acqua di 1.250.000 di metri quadrati.

Secondo i dati diffusi dai promotori dell’iniziativa, su oltre 200 porti turistici italiani, solo una trentina sono attrezzati per la raccolta degli oli lubrificanti usati; in Sicilia fino a oggi, solo il porto di Riposto, in provincia di Catania, era dotato di un’isola ecologica per adempiere a questa raccolta di rifiuti speciali. Come spiegato dal Presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, intervenuto alla presentazione dell’isola ecologica di Lampedusa insieme al responsabile delle rete di raccolta del COOU, Marco Paolilli, al Sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, e al Comandante della Capitaneria di Porto, Giuseppe Cannarile, l’idea di costruire una isola ecologica nel porto di Lampedusa è stata fortemente voluta dall’Amministrazione comunale e dalla Capitaneria.

 

“I tanti episodi di sversamento di oli esausti che si consumano ogni anno nell’indifferenza totale – ha commentato Cogliati Dezza – confermano l’importanza di un presidio attento e costante del nostro mare anche sotto questo delicato aspetto. Non solo: è necessario non abbassare la guardia e fare in modo che le risorse destinate alla tutela dell’ambiente e a queste attività di prevenzione siano sempre garantite per offrire sempre più servizi nei porti italiani. Abbiamo colto l’occasione della tappa di Goletta Verde per raccogliere l’interesse del COOU a realizzarla oltre che la responsabilità di Cobat, Consorzio nazionale raccolta e riciclo, per un successivo adeguamento del punto di raccolta anche per il recupero delle batterie al piombo esauste”.

 

Il progetto si inserisce nelle politiche di tutela e valorizzazione ambientale già avviate dai Comuni di Lampedusa e di Linosa, convinti che una progettualità innovativa e sostenibile possa rappresentare un volano di sviluppo economico solido e duraturo per i territori.

 

“Non ci dimentichiamo – ha aggiunto Paolilli – che anche una piccola imbarcazione produce una quantità tale di olio usato che, se gettato in mare, inquina irrimediabilmente l’ambiente”.

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