L’idea di realizzare una illuminazione pubblica circolare può essere seguita da altri enti locali
(Rinnovabili.it) – Nel comune friulano di San Pier d’Isonzo, a pochi chilometri dalla Slovenia, è stata inaugurata la prima illuminazione pubblica circolare. Grazie a un progetto della E.S.Co City Green Light, il piccolo comune (circa 2 mila abitanti), è oggi all’avanguardia nell’innovazione del settore. Utilizzando il 70% di materiali riciclati, pari a quasi una tonnellata e mezza, l’intera rete di illuminazione è stata trasformata in un sistema completamente circolare.
L’iniziativa non si è limitata alla sostituzione dei corpi illuminanti, ma ha incluso anche la gestione, la manutenzione e l’ottimizzazione degli impianti di illuminazione pubblica. I risultati sono nei numeri. Ad esempio, è stato ottenuto un risparmio energetico del 60%, passando dai 189,82 MWh annui pre-riqualificazione ai 59,28 MWh annui post-riqualificazione. A questo si aggiunge una riduzione prevista di 33,4 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno.
Il bilancio materico come driver di economia circolare
Secondo City Green Light, simili risultati sono stati possibili grazie all’adozione del bilancio materico, una metodologia innovativa che quantifica le risorse utilizzate e restituite durante l’intero ciclo di vita del servizio. Come spiega la E.S.Co in una nota: “A questo scopo, in collaborazione con Neutralia, abbiamo elaborato un disciplinare tecnico-procedurale interno, per garantire un approccio sistematico (e conforme agli standard internazionali) nella gestione e nel monitoraggio del contenuto di materiali riciclati nei prodotti impiegati”.
Il sindaco di san Pier d’Isonzo, Claudio Bignolin, ha espresso soddisfazione per il successo del progetto. “Quando un’idea amministrativa si traduce in fatti concreti per i cittadini della comunità per me e per tutti gli amministratori è sempre motivo di soddisfazione e di orgoglio”, ha detto il primo cittadino.
Oltre al risparmio energetico, l’illuminazione più efficiente ha contribuito a ridurre l’inquinamento luminoso e migliorare il comfort visivo, rendendo le strade più sicure per residenti e turisti. Il modello, replicabile in altri centri urbani, apre la strada a un investimento in servizi pubblici che possa fungere da volano per l’economia circolare.