Il progetto guidato dall’ENEA mira a sfruttare i residui provenienti dagli pneumatici fuori uso per mettere a punto materiali ad alto valore aggiunto attraverso la gassificazione
(Rinnovabili.it) – Trovare nuovi modi per sfruttare gli pneumatici fuori uso che ogni anno si accumulano in Europa. È questo l’obiettivo di TYGRE (TYre Gasification REsidues), il progetto finanziato dall’Unione Europea e guidato dall’Agenzia Nazionale italiana per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), che intende recuperare e destinare ad altri usi i circa 3,5 milioni di tonnellate di pneumatici che in Europa ogni anno diventano prodotti di scarto. Il team di ricercatori sta testando la messa a punto di materiali ad alto valore aggiunto ottenuti dalla gassificazione dei residui provenienti dagli pneumatici fuori uso; l’idea, ha spiegato la ricercatrice ENEA Sabrina Portofino, è infatti quella di ri-orientare il processo di gassificazione verso il riciclo dei materiali, attraverso un processo in grado di produrre un gas combustibile, composto da una miscela di idrogeno, monossido e biossido di carbonio e metano, e il carburo di silicio, un materiale utilizzato nella fabbricazione di prodotti ceramici e in applicazioni elettroniche.
«Per aumentare il valore aggiunto della gassificazione – ha spiegato la Portofino – abbiamo deciso di accoppiare al processo di gassificazione un processo dedicato alla sintesi ceramica, grazie al quale, facendo reagire il carbonio con l’ossido di silicio ad alte temperature, si forma il carburo di silicio».
Il progetto TYGRE è iniziato nel 2009 ed è stato portato avanti da un consorzio di ricercatori e aziende coinvolte a vario titolo nella filiera degli pneumatici fuori uso, grazie anche al finanziamento di 3,3 milioni di euro dall’Unione Europea. Nell’impianto pilota installato presso la sede ENEA di Trisaia, il team si propone di trattare 20 chilogrammi di scarti provenienti da pneumatici fuori uso; il funzionamento del prototipo stabilirà la sostenibilità del sistema di riciclo e consentirà valutazioni più precise in merito al bilancio energetico di tutto il processo. Se la tecnologia si dovesse dimostrare all’altezza potrebbe risolvere i non pochi problemi ambientali causati dagli pneumatici che ogni anno raggiungono la fine della vita in tutto il mondo, stimati in quasi 1 miliardo.