Prima che diventino il prossimo grande fallimento ambientale, i tessuti elettronici dovrebbero essere inquadrati in schemi di ecodesign e riciclo
Servirà tempo, ma un approccio modulare e intelligente alla realizzazione dei tessuti elettronici è possibile
(Rinnovabili.it) – Servono strategie per evitare che la diffusione tessuti elettronici diventi il prossimo fallimento ambientale nel settore dei RAEE e in quello tessile. Lo dice chiaramente il team di scienziati internazionali guidati dall’Università di Cambridge che ha identificato i termini del problema.
La diffusione degli e-textiles, infatti rischia di creare grossi problemi quando i vestiti arrivano a fine vita o si rovinano. Se manca una infrastruttura di riciclo a valle, ma anche una progettazione ecologica a monte, si accumuleranno nelle discariche come già avviene per gran parte dei rifiuti elettronici.
Per questo occorre agire per tempo e con criterio. Di qui, il loro lavoro – pubblicato su Nature – che tenta di delineare i principi e le modalità per il design e la gestione dei tessuti elettronici.
Gli scienziati hanno ipotizzato un paradigma circolare degli e-textiles basato su riparazione, riciclo, sostituzione e riduzione. Tutto però comincia con la progettazione, che deve incorporare concetti di selezione dei materiali e biofabbricazione. Questo quadro stabilisce “una serie di principi attuabili per l’industrializzazione e la commercializzazione dei futuri prodotti tessili elettronici sostenibili”.
I 4 principi per una circolarità degli e-textiles
Il primo criterio, quello della riparabilità, deve comportare la possibilità di riparazioni a livello di fibra, come ricucitura, ritessitura, rilavorazione e autoriparazione di fibre elettroniche. Ma anche riparazioni a livello di tessuto come il rivestimento, la ristampa e la ricolorazione. Con un approccio modulare sarebbe anche possibile sostituire facilmente i componenti difettosi e ringiovanire le funzionalità elettroniche del sistema.
Il secondo criterio è quello del riciclo. Più è facile la separazione tra componenti elettroniche e tessuto, meglio è. Le cose si complicano quando le fibre stesse sono componenti con conduttività elettrica e capacità di rilevamento. In questo caso, il riuso è la strada migliore, per allungare la vita utile dell’oggetto.
Sostituire i materiali sintetici con materiali naturali o bioderivati è un terzo principio per rendere i tessuti elettronici meno irritanti quando a contatto con la pelle.
Infine, il processo deve mirare a ridurre le emissioni e la quantità di materia utilizzata per costruire e-textiles, oltre a trovare il modo di sprecare meno acqua realizzando prodotti per il lavaggio a secco.