I risultati del progetto USA sulle auto a fine vita sono incoraggianti per l’economia circolare
(Rinnovabili.it) – Metalli, pneumatici e vetro rappresentano tra l’80% e il 90% dei materiali contenuti nelle auto a fine vita che possono essere riciclati attraverso i tradizionali flussi di riciclo meccanico. Resta un 10-20% di residuo della frantumazione (Auto Shredder Residue – ASR), composto da plastica mista e altri materiali che di norma finiscono nelle discariche o negli impianti di termovalorizzazione.
Eppure, con un po’ di impegno, anche quella quota potrebbe essere avviata a riciclo, come dimostrano i risultati di un progetto collaborativo portato avanti negli Stati Uniti. Il progetto ha coinvolto diverse aziende, come la Eastman, con sede a Kingsport, in Tennessee, la United States Automotive Materials Partnership (USAMP), la Padnos, con sede ad Olanda, città nell’ovest del Michigan, e la multinazionale Yanfeng, che opera come fornitore di interni per auto.
Il risultato è stato incoraggiante, dimostrando che riciclare la plastica proveniente dal residuo della frantumazione è possibile ed economico.
I risultati del progetto
Eastman ha descritto ieri i risultati della collaborazione, in cui ciascuna azienda partner ha fornito un contributo: Padnos ha fornito una frazione di ASR ricca di plastica come materia prima sostenibile per testare la tecnologia di Eastman. La stessa Eastman l’ha utilizzata per aggiungerla ad un gas di un gas di sintesi che viene successivamente utilizzato per produrre materiali termoplastici in poliestere e cellulosici. Le resine di questo processo di produzione sono state poi fornite a Yanfeng, che le ha trasformate componenti di interni per auto.
Le parti stampate da Yanfeng utilizzando questa materia prima seconda hanno dimostrato di soddisfare i requisiti dei produttori che lavorano per Ford, GM e Stellantis, fornendo la prova del nove che un’economia circolare della frazione finora non recuperabile delle auto a fine vita è possibile.
“Lo studio ha dimostrato la fattibilità della carbon renewal technology (CRT) – afferma la Eastman in una nota – una delle nostre due tecnologie di riciclaggio molecolare, che scompone l’ASR ricco di plastica in blocchi molecolari. Riciclando queste plastiche complesse in CRT, siamo in grado di sostituire le materie prime di origine fossile e creare polimeri da utilizzare in nuove applicazioni automobilistiche”.