Secondo l’esperimento condotto dall’Università di Birmingham, la stampa 3D con resina riciclabile è possibile e conveniente
La stampa 3D con resina riciclabile si basa sull’acido lipoico degli integratori alimentari
È possibile produrre strutture stampate in 3D ad alta risoluzione utilizzando una materia prima completamente bio-based. Da un articolo pubblicato su Nature, infatti, viene la notizia che l’Università di Birmingham ha testato una stampa 3D con resina riciclabile.
Nell’esperimento dei ricercatori, una volta giunti alla fine della loro vita utile, i prodotti realizzati con la stampante possono essere riciclati all’interno di un sistema quasi completamente a circuito chiuso.
Le resine fotopolimeriche, che si induriscono o polimerizzano con l’esposizione alla luce, sono comunemente utilizzate nella produzione di parti stampate in 3D su misura. Tuttavia, mentre la tecnologia di stampa 3D è avanzata notevolmente in termini di risoluzione e velocità di produzione, le resine stesse non sono cambiate molto dagli anni ’80. I materiali di base di queste resine, solitamente resine epossidiche o acrilici, derivano principalmente da materie prime petrolchimiche. Anche se sono stati fatti progressi nell’uso di resine più sostenibili derivate dalla biomassa, la loro riciclabilità rimane limitata a causa della formazione di legami irreversibili durante l’indurimento.
La prima resina fotopolimerica facilmente riciclabile
Il team di Birmingham è riuscito, per la prima volta, a produrre una resina fotopolimerica stampabile ad alta risoluzione che può essere scomposta nelle sue parti costitutive. Così, si può riciclare e ristampare con l’aggiunta di una piccola quantità di fotoiniziatore. Quest’ultimo serve per mantenere le proprietà del materiale.
La materia prima utilizzata è l’acido lipoico, una molecola di acido grasso presente in natura comunemente venduta come integratore alimentare. Il team ha creato una combinazione di due monomeri dell’acido lipoico per produrre una resina riciclabile. Nello studio, i ricercatori hanno completato due cicli di riciclo, ma prevedono che il materiale possa sopportarne altri.
Le potenziali applicazioni del materiale includono settori che utilizzano la prototipazione rapida, come l’industria automobilistica, componenti medici e dentistici e il design di gioielli.