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Dall’unione di CO2 e lignina i sostituti della plastica infinitamente riciclabili

sostituti della plastica
Foto di Ayush Kumar su Unsplash

I sostituti della plastica ottenuti sono polimeri biodegradabili senza controindicazioni

(Rinnovabili.it) – Gli scienziati del FAMU-FSU College of Engineering in Florida hanno fatto progressi nella ricerca di sostituti della plastica derivata dal petrolio. Utilizzando anidride carbonica e lignina ricavata dalla produzione di carta e biocarburanti, sono riusciti a realizzare un materiale promettente. La loro ricerca è stata pubblicata su Advanced Functional Materials e si candida a contrastare due problemi: il cambiamento climatico e l’inquinamento da plastica. Un dannoso gas serra come la CO2, con questo processo, può infatti diventare una risorsa utile per la produzione di polimeri biodegradabili

Lo studio degli esperti statunitensi è il primo a dimostrare la sintesi diretta di un carbonato ciclico – una molecola composta da atomi di carbonio e ossigeno – con CO2 e lignina. Unendo questi monomeri, gli scienziati possono creare polimeri sintetici, cioè molecole a catena lunga utilizzate in una vasta gamma di applicazioni.

Il polimero sviluppato dal gruppo di ricerca è completamente degradabile alla fine del suo ciclo di vita, senza produrre microplastiche o sostanze tossiche. Può essere sintetizzato a temperature e pressioni più basse dello standard e può essere riciclato senza perdere le sue proprietà originali.

Attraverso un processo di depolimerizzazione, i ricercatori hanno convertito i polimeri realizzati in monomeri puri. Da qui, riescono a ricostituire altri polimeri. La possibilità di depolimerizzare completamente il loro composto, migliora la qualità del materiale riciclato. Secondo lo studio, questi monomeri possono essere riciclati all’infinito, dando vita a sostituti della plastica di alta qualità e ogni volta equivalenti in termini di performance.

Sarebbe quindi possibile, grazie alla combinazione di CO2 e lignina, realizzare macromolecole coerenti con una vera economia circolare. Il nuovo materiale ideato dagli scienziati della Florida potrebbe trovare applicazioni in una vasta gamma di settori. Ad esempio l’edilizia, l’agricoltura, gli imballaggi, la cosmetica, il tessile e altro ancora. Viene suggerito anche un potenziale utilizzo in applicazioni altamente specializzate, come polimeri biomedici e dispositivi di stoccaggio dell’energia.

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