I crescenti livelli di incenerimento riducono i rifiuti utili a una produzione di plastica circolare. Che rischia di fallire i target
Secondo il nuovo report di Plastics Europe, gli inceneritori sono i primi nemici della plastica circolare
(Rinnovabili.it) – Il 13,5% dei nuovi prodotti in plastica europei proviene dall’economia circolare. Un dato significativo, ma non sufficiente quello contenuto nel nuovo rapporto di Plastics Europe. I dati raccolti dall’associazione comunitaria dei produttori di polimeri forniscono una panoramica sulla produzione, trasformazione, consumo e gestione dei rifiuti di plastica in Europa. C’è anche un’analisi della produzione di plastica da fonti non fossili e delle tecnologie di riciclo.
Lo sviluppo della plastica circolare in UE si trova a metà strada verso un obiettivo chiave: utilizzare nel continente il 25% di plastica da fonti circolari nei nuovi prodotti entro il 2030. Ci sono sfide importanti che metteranno a repentaglio i progressi verso questo target. Infatti, cresce il tasso di incenerimento con recupero di energia (+15% dal 2018), che sottrae rifiuti di plastica che potrebbero essere riciclati.
Virginia Janssens, direttrice generale di Plastics Europe, non è stata tenera nel suo giudizio. “Anche se i dati confermano che lo spostamento verso la circolarità è saldamente consolidato e sta accelerando, è frustrante che ancora inceneriamo così tanti rifiuti di plastica quando questa potenziale materia prima è disperatamente necessaria dalla nostra industria per accelerare la transizione. Senza azioni urgenti per aumentare la disponibilità di tutte le materie prime circolari, non possiamo mantenere il ritmo attuale dei progressi e realizzare le ambizioni della nostra roadmap“.
In totale, il 26,9% dei rifiuti di plastica europei viene ora riciclato, il che significa che, per la prima volta, più rifiuti di plastica vengono riciclati rispetto a quelli messi in discarica. Tuttavia, per soddisfare la crescente domanda di plastica prodotta da materie prime circolari, è necessario aumentare massicciamente la raccolta e la selezione dei rifiuti, così come la disponibilità di biomasse e la cattura del carbonio.
La domanda maggiore di plastica circolare viene dai settori dell’imballaggio, dell’edilizia e dell’agricoltura. Tuttavia, altri settori, tra cui l’automotive e l’elettronica, stanno rimanendo indietro. Al 2022, dato ultimo raccolto dal dossier, quasi tutte le plastiche riciclate vengono da riciclo meccanico e valgono il 13,2% di tutte le plastiche prodotte. Solo l’1%, per contro, arriva da materie prime biologiche e lo 0,1% da riciclo chimico.