Vengono gettate via dopo un unico utilizzo, ma le batterie delle sigarette elettroniche monouso sarebbero praticamente nuove
(Rinnovabili.it) – Le batterie al litio delle sigarette elettroniche monouso vengono scartate dopo un singolo utilizzo, ma potrebbero continuare a funzionare per centinaia di cicli. Lo dimostra uno studio pubblicato dagli scienziati dell’University College di Londra e dell’Università di Oxford.
Si tratta quindi di un impatto ecologico inutile e grave. Uno spreco che i vaporizzatori monouso costituiscono ormai da anni. Sono infatti sempre più popolari in alcune zone del mondo, ma non sono progettati per essere ricaricati. Proprio per questo motivo, divieti alla vendita sono in via di approvazione in diversi paesi UE.
Se almeno fossero smontabili e riciclabili, le batterie potrebbero essere utilizzate per altri scopi. I ricercatori hanno esaminato le batterie al microscopio e hanno utilizzato la tomografia a raggi X per mappare la loro struttura interna. Caricando e scaricando ripetutamente le batterie, hanno scoperto quanto bene mantenessero le loro prestazioni elettrochimiche nel tempo. Lo studio mette in luce che utilizzando una velocità di carica e scarica bassa, è possibile conservare il 90% della capacità per più 700 cicli. Sarebbero buone batterie, che invece vengono smaltite dopo un solo uso.
Secondo l’Istituto di ricerca dell’ONU, ogni anno vengono gettati via un totale di 844 milioni sigarette elettroniche. Al loro interno si trovano preziosi fili di rame e altri metalli, tra cui proprio il litio. Per fare un paragone, la quantità di litio persa sarebbe sufficiente a produrre batterie per 5 mila auto elettriche. Il problema con lo smaltimento di questi oggetti è che i dispositivi elettronici spesso contengono anche materiali pericolosi come piombo o mercurio, che potrebbero fuoriuscire dalle discariche e contaminare il suolo e l’acqua. Il problema sta raggiungendo una magnitudo non più ignorabile. Soprattutto a causa delle sigarette elettroniche usa e getta, che costano poco e durano qualche giorno, prima di finire la loro vita utile in un cassonetto dell’indifferenziato.