Un nuovo rapporto della società Systemiq individua un percorso per favorire la circolarità della plastica al 2040
Una maggiore circolarità della plastica porterebbe benefici ambientali ed economici
(Rinnovabili.it) – Hanno riassunto più di 80 report usciti negli ultimi anni e raccolto il contributo di esperti del settore. Ora gli analisti di Systemiq, azienda che si definisce una società per il cambio di sistema che aiuta la costruzione di un’economia migliore, ha prodotto il suo dossier. La loro pubblicazione valuta lo stato attuale della circolarità della plastica in Europa e le soluzioni disponibili per costruire un sistema più circolare. La tabella di marcia proposta da Systemiq arriva in un momento in cui il mercato del PET e del poliestere in Europa sta subendo un’importante trasformazione: stanno emergendo nuove tecnologie di riciclo, le politiche impongono obiettivi più elevati per il riutilizzo, il riciclo e il contenuto riciclato degli imballaggi in plastica. Sta anche prendendo piede un processo normativo per costruire un sistema tessile più circolare.
In questo quadro, il report cerca di delineare una proposta per integrare diverse soluzioni di economia circolare per PET e poliestere. Lo scopo è limitare la domanda, raggiungere livelli elevati di riutilizzo e riciclo e minori emissioni di gas serra Gli analisti elencano sei azioni prioritarie lungo l’intero ciclo di vita della plastica, dalla produzione fino al fine vita, per aumentare la circolarità della filiera PET/poliestere. Entro il 2040, sostengono, queste misure potrebbero fornire risultati notevoli se confrontati con uno scenario business as usual.
Le sei azioni comprendono:
- espandere il riutilizzo per estendere la durata di vita di imballaggi e tessuti e promuovere nuovi modelli di delivery per ridurre la domanda di imballaggi:
- Invertire le tendenze dei modelli di business ad alto consumo nel settore della moda ( come la “fast fashion”);
- Standardizzare la progettazione dei prodotti per migliorare l’economia del riuso e del riciclo;
- Assicurare la domanda a lungo termine di PET/poliestere riciclato;
- Sviluppare flussi sufficienti di materie prime seconde di alta qualità per le imprese di riciclo migliorando la raccolta e la separazione;
- Scalare l’infrastruttura stessa del riciclo e ottimizzarne le prestazioni.
I risultati dell’adozione di misure coerenti in questi settori, secondo l’analisi, permetterebbero di raggiungere risultati molto ambiziosi: una riduzione di un terzo del consumo complessivo di PET/poliestere; una riduzione del 70% dei rifiuti destinati alla discarica o all’incenerimento; una riduzione del 50% delle emissioni di gas serra; la creazione di 28 mila nuovi posti di lavoro netti e ulteriori 5,5 miliardi di euro all’anno di entrate per l’industria del riciclo; garantire una fornitura sufficiente di contenuto riciclato per soddisfare i requisiti del regolamento UE sugli imballaggi.