Una percentuale di riciclo del fotovoltaico in perovskite così alta non si era ancora vista
Dalla Germania arriva la scoperta di un metodo efficiente per il riciclo del fotovoltaico in perovskite. L’hanno fatta gli esperti dell’Helmholtz Institute Erlangen-Norimberga, che hanno presentato il loro approccio sulla rivista Energy & Environmental Science.
Il nuovo processo sviluppato dagli scienziati tedeschi consente di recuperare fino al 99,97% dei materiali utilizzati. Inoltre, mantiene un’efficienza comparabile alle celle originali, ma con meno rifiuti e costi inferiori. È la prima volta che si raggiunge un tale livello di efficienza nel riciclo del fotovoltaico in perovskite.
La domanda è: come hanno fatto? Il team ha utilizzato un processo di estrazione con solventi strato per strato, permettendo il recupero e la purificazione dei singoli componenti delle celle solari. Questo metodo potrebbe rendere possibile, per la prima volta, un ciclo chiuso per i moduli solari. Il settore lotta con l’obiettivo sfidante di riciclare materie prime strategiche contenute nei pannelli, mentre il settore è in crescita. Ora potrebbe riuscirci, conservando le risorse e riducendo gli sprechi. Almeno per quanto riguarda le celle in perovskite. Il metodo porta a questo specifico comparto un notevole vantaggio rispetto ai moduli fotovoltaici in silicio convenzionali, la cui separazione dei componenti è molto più laboriosa a causa della loro struttura integrata.
Il fotovoltaico è cruciale per la transizione energetica e l’industria solare è in continua espansione. Nei prossimi decenni, si prevede l’aggiunta di enormi capacità fotovoltaiche. Nonostante i moduli FV siano progettati per durare a lungo, fino ad ora, alla fine del loro ciclo di vita, spesso finiscono in discarica. Tristemente, portano con sé i loro materiali preziosi, la cui estrazione e trasformazione è oggi un delicato problema geopolitico.
Le previsioni tecniche ed economiche dello studio indicano che il processo di riciclo proposto dai ricercatori tedeschi potrebbe portare a significativi risparmi sui costi. Stando alle stime di laboratorio, quelli dei materiali potrebbero ridursi fino al 64%. Nella produzione industriale si stima che i risparmi sarebbero intorno al 61%.