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Gli scarti dei latticini? Possono diventare carburante per l’aviazione!

Messo a punto un processo biologico che consente la conversione del siero acido, scarto dell’industria casearia, in un sottoprodotto utile alla produzione di carburante

carburante(Rinnovabili.it) – Dagli scarti dei latticini ai mangimi e, perché no, al carburante per gli aeroplani. È economia circolare a tutto tondo quella sviluppata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tubingen, in Germania, che ha messo a punto un processo biologico che consente la conversione del siero acido, un sottoprodotto dell’industria casearia, senza l’utilizzo di sostanze chimiche aggiuntive. Gli scienziati hanno utilizzato colture di microbiomi, simili a quelle presenti nell’intestino umano, per realizzare una sostanza oleosa che espelle i batteri e che può essere usata nei mangimi per animali o, dopo un apposito processo di ulteriore raffinazione, come carburante per gli aeroplani.

Ogni litro di latte utilizzato nell’industria casearia produce altri due litri di acque reflue. Questa acqua di scarico è chiamata “siero acido” e non può essere somministrata agli animali in grandi quantità a causa della sua acidità. È ricca di materiale organico come il lattosio e deve essere trattata o trasportata presso fattorie per essere utilizzata come fertilizzante.

Questi grandi volumi di acque reflue possono essere valorizzati in molti modi. Ed è quello che hanno voluto dimostrare gli scienziati dell’Università di Tubingen. I ricercatori hanno usato un serbatoio con diversi tipi di batteri, creando un microbioma che funge da bioreattore. Una coltura aperta, ovvero anche i batteri dell’ambiente esterno possono entrare e crescere, in modo simile a quanto avviene nell’intestino dell’uomo.

Mantenendo due microbiomi a temperature diverse e posizionandoli in serie, i ricercatori hanno osservato che il primo microbioma a 50 gradi Celsius convertiva tutti gli zuccheri in un acido intermedio, mentre il secondo microbioma a 30 gradi Celsius eseguiva un allungamento della catena fino a formare un prodotto con 6/9 atomi di carbonio in fila.

Il prodotto ottenuto può essere dato agli animali come mangime con effetto antimicrobico, per prevenire le malattie. Oppure può essere ulteriormente trasformato in una raffineria in carburante per aviazione. Poiché il prodotto del microbioma da sei a nove atomi di carbonio in fila, diventa più simile all’olio e può essere separato dall’acqua in cui è stato prodotto. Dopodiché deve ancora essere purificato e ulteriormente raffinato.