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Dagli scarti della lana, coperture e fertilizzanti per l’agricoltura

scarti della lana
Image by PDPics from Pixabay

Una nuova soluzione intelligente per il mondo del riciclo

(Rinnovabli.it) – Utilizzare gli scarti della lana per creare coperture e fertilizzanti per il mondo agricolo, sfruttando le proprietà naturali di questa fibra. Così l’industria tessile potrebbe aggiungere un ulteriore mattoncino al suo percorso di “circolarizzazione“. L’idea è di un gruppo di giovanissimi studenti della facoltà di Design della Libera Università di Bolzano, vincitori dell’hackathon “Onda Z @ Klimahouse 2021”. Si tratta della seconda edizione della maratona progettuale, organizzato da Onde Alte, B Corp e dal laboratorio multidisciplinare di innovazione sociale. L’evento ha impegnato oltre 60 partecipanti – ragazzi dai 19 ai 30 anni – in una sfida comune: proporre idee e progetti con cui affrontare la crisi climatica.

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Dopo 3 giorni di lavori, la giuria ha premiato Lokalana, un’innovativa soluzione per abbattere lo spreco della lana. Problema particolarmente sentito in territori come l’Alto Adige, dove si contano ogni anno oltre 60 tonnellate di questa fibra destinate ai rifiuti.

L’idea di Lokalana

L’idea di Lokalana Sto arriva dal team Cyclops, composto da 2 ragazzi e 4 ragazze della Libera Università di Bolzano. Cuore del progetto, il riciclo degli scarti di lana per creare nuovi prodotti. Una volta degradata, la materia prima, infatti può essere utilizzata come fertilizzante; o come elemento di protezione per il suolo secondo la pacciamatura, tecnica utilizzata per mantenere il terreno caldo nel periodo invernale e fresco in estate, riducendo la necessità di annaffiare. La copertura è pensata per proteggere le coltivazioni dagli sbalzi di temperatura e dai raggi UV.

Il team Cyclops ha vinto un percorso di consulenze per lo sviluppo del progetto con NOI techpark di Bolzano. Si tratta dell’Hub dell’innovazione dell’Alto Adige dove Aziende, Istituti e Università collaborano a nuovi progetti di ricerca e sviluppo.

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La giuria di Onda Z ha riservato anche una menzione speciale al team Puerto Escondido. Il gruppo, con il progetto Io USO sfUSO, ha proposto la creazione di una rete di piccoli produttori locali, partendo dalla realtà territoriale di Varese, per incentivare comportamenti sostenibili e l’acquisto di prodotti sfusi da parte del consumatore.

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