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Trasformare i rifiuti in sabbia minerale: fa bene all’ambiente e all’economia

sabbia minerale
via Pixabay

(Rinnovabili.it) – Si chiama “ore-sand”, sabbia minerale, il nuovo tipo di materiale presentato in uno studio dalle Università di Ginevra (UNIGE) e del Queensland, in Australia. I ricercatori hanno scoperto che potrebbe essere una valida alternativa alla sabbia industriale o da costruzione.

La sabbia minerale

La sabbia minerale – ha raccontato Pascal Peduzzi, uno dei ricercatori – ha il maggior potenziale in termini di volume, rispetto ad altre ipotesi, per ridurre la quantità di sabbia prelevata nell’ambiente naturale. Utilizzando quello che finora è stato considerato come materiale d’avanzo, si potrebbe dare un importante impulso verso un’economia più circolare”.

La ricerca ha analizzato la sabbia residua delle estrazioni del ferro. In base alle proprietà chimiche e con operazioni di raffinazione si è scoperto che potrebbe essere un’alternativa in industria, costruzioni e non solo. Il professor Daniel Franks, del Sustainable Minerals Institute (Università del Queensland) ha raccontato del potenziale impatto della sabbia minerale in termini di riduzione dei rifiuti. “Mappando i siti minerari in tutto il mondo e modellando il consumo globale di sabbia – ha spiegato – abbiamo scoperto che quasi un terzo dei siti minerari può trovare almeno una certa domanda di sabbia minerale entro un raggio di 50 chilometri. Ciò potrebbe contribuire a una riduzione di almeno il 10 per cento del volume di produzione di rifiuti in ciascun sito. Allo stesso tempo, quasi la metà del mercato globale della sabbia (in volume) potrebbe trovare una fonte locale di sabbia minerale. Ad esempio, la sabbia minerale potrebbe potenzialmente sostituire un miliardo di tonnellate di sabbia richieste in Cina”.

Ore Sand V7B

L’utilizzo della sabbia nel mondo

La sabbia è una delle risorse più sfruttate del pianeta per produrre cemento, asfalto, vetro, ma anche altri prodotti come chip elettronici e molti altri.

Reperibile in natura, generalmente si trova in cave, spiagge, ma anche mari e fiumi: la sua estrazione genera impatti importanti sull’ambiente. Negli ultimi vent’anni c’è stato un vertiginoso aumento della domanda di sabbia: ogni anno ne estraiamo 50 miliardi di tonnellate. La crescita di domanda è dovuta allo sviluppo demografico e dell’urbanizzazione. Le attività di estrazione comportano conseguenze gravi per gli ecosistemi. L’erosione delle sponde dei fiumi è solo una di quelle principali, gli impatti spesso ricadono sulle comunità che abitano i territori interessati dall’estrazione. 

La sabbia minerale potrebbe dunque essere l’alternativa ecologica a questo processo. I suoi benefici sull’ambiente vanno però oltre: sarebbe prodotta dallo smaltimento dei rifiuti prodotti dalla lavorazione dei minerali, introducendo così circolarità in questo ciclo. 

La sabbia minerale fa bene all’ambiente

Prodotta a partire dai rifiuti minerari, la sabbia minerale potrebbe diminuirne questa mole di rifiuti e quindi avere impatti anche indiretti sull’ambiente. Questo tipo di materiali è generato dalla frantumazione delle rocce operata per estrarvi dei metalli e produce una quantità molto elevata di scarti. Si andrebbe così a intervenire su una mole di residui da smaltire stimata tra le 30 e le 60 miliardi di tonnellate ogni anno. 

C’è però una ulteriore conseguenza ambientale: sostituire la sabbia naturale con quella minerale potrebbe abbassare le emissioni generate dalla produzione di sabbia. Ci sono anche dei vantaggi economici, che potrebbero essere particolarmente significativi nei paesi in via di sviluppo. “La coproduzione di sabbia minerale sarebbe un vantaggio significativo per le società minerarie: riduce i rifiuti che ostacolano le attività minerarie, mentre allo stesso tempo può generare ricavi aggiuntivi.”, ha spiegato Pascal Peduzzi. 

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