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Roma, una firma per fare la differenz(iat)a

(Rinnovabili.it) – L’emergenza rifiuti di Roma rimane un questione aperta, nonostante il dialogo avviato tra Clini ed Alemanno. La città produce quotidianamente 5.000 tonnellate di rifiuti, di cui solo il 15-20% viene differenziato e trattato, mentre il resto viene conferito in discarica. Da parte sua il Ministero dell’Ambiente fa sapere di star collaborando attivamente con Comune, Provincia e Regione per favorire la gestione integrata del ciclo dei rifiuti dell’Urbe secondo le indicazioni delle direttive europee, della legge nazionale e del piano regionale dei rifiuti del Lazio adottato nel gennaio 2012. Il Sindaco Gianni Alemanno fa sapere che il proprio obiettivo è quello di chiudere Malagrotta entro l’anno chiedendo al dicastero di scegliere il migliore sito dal punto di vista tecnico-ambientale per ospitare la nuova discarica.  Il percorso che si sta andando a definire è in rottura rispetto alla gestione pluridecennale dei rifiuti della Capitale, in particolare per quanto riguarda la raccolta differenziata ed il riciclo dei rifiuti.

Ma perché l’amministrazione della capitale non manchi il bersaglio, e soprattutto per coinvolgere anche la cittadinanza nella risoluzione del problema è stata organizzata per il 21 aprile una giornata speciale. In tutta Roma, il prossimo sabato, sarà possibile lasciare una firma per la Deliberazione di iniziativa popolare “Roma verso Rifiuti Zero”, frutto del lavoro condiviso di associazioni, comitati e coordinamenti espressione di tutti i Municipi, una firma per aderire alla richiesta che anche nella capitale d’Italia si faccia la raccolta differenziata porta a porta. All’emergenza capitolina esiste un’alternativa e, come spiega sul proprio sito la Rete, “è il percorso verso Rifiuti Zero, ovvero il percorso verso la chiusura del ciclo dei rifiuti senza inceneritori e con piccole discariche temporanee per le sole frazioni residue non riciclabili. Il primo passo è avviare subito in tutta la città di ROMA l’estensione della raccolta differenziata porta a porta, che già funziona in alcuni quartieri, la massimizzazione del riciclo/recupero di rifiuti con impianti di riciclo degli imballaggi e di compostaggio dell’organico. Impianti ad impatto zero che costano 20 volte meno degli inceneritori e delle discariche”.

“La raccolta differenziata a regime consentirà in futuro di risparmiare grazie alla riduzione della Tariffa comunale per coloro che produrranno meno rifiuti, premiando i comportamenti virtuosi in base la principio che meno inquina, meno paga. Stiamo raccogliendo le firme perché Roma scelga questo percorso: chiediamo che il Sindaco e la Giunta Capitolina, consapevoli del ruolo nazionale in materia di rispetto dell’ambiente e di tutela della salute dei cittadini, assumano l’impegno di intraprendere il percorso verso “Rifiuti Zero” al 2020 stabilendo il raggiungimento del livello minimo del 65% di raccolta differenziata entro il 31/12/2012 come previsto dalla legge vigente”.

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