La domanda di grandi quantità di materiale da parte dell’edilizia e del settore delle infrastrutture fornisce spunti su come riutilizzare la plastica
Un nuovo “libro bianco” racconta come riutilizzare la plastica in maniera massiva
(Rinnovabili.it) – E se una parte delle milioni di tonnellate di rifiuti di plastica li mettessimo dentro strade e abitazioni? L’idea non sarebbe nuova: in molti si lambiccano il cervello per capire come riutilizzare la plastica, il polimero onnipresente e ormai infestante.
Un gruppo di esperti è stato incaricato dalle National Academies of Sciences, Engeneering and Medicine di studiare a fondo la materia, e ha producotto un “libro bianco” pubblicato in questi giorni. Due ingegneri di Stanford, Michael Lepech e Zhiye Li, sono gli autori. Il loro lavoro indaga le sfide che pone una tale operazione su larga scala, i possibili benefici ambientali e i costi la realizzazione dell’infrastruttura necessaria. Orientare grandi flussi di rifiuti plastici nel settore delle costruzioni non è una cosa facile, infatti.
Utilizzando un mix di modellazione al computer, ricerca scientifica, dati sperimentali e di campo, nonché interviste con le parti interessate, Lepech e Li hanno analizzato dei casi di studio che indicano come riutilizzare la plastica e farne un materiale da costruzione. Ad esempio il Museo di arte moderna di San Francisco, che l’ha messa nei pannelli delle sue facciate, oppure la pavimentazione stradale in una zona della California.
Ostacoli e potenzialità nel riuso della plastica
Secondo lo studio, vi sono plastiche più performanti di altre per il settore. Ad esempio il composito polimerico rinforzato con fibra di vetro comunemente usato nelle parti di automobili, barche e aerei, è un materiale promettente per il riutilizzo negli edifici.
Le National Academies pubblicheranno il libro bianco come appendice al rapporto annuale che inviano al Congresso statunitense, al Dipartimento dei trasporti e all’Agenzia per la protezione ambientale. Da qui potrebbe prendere la via della policy per diventare un processo di miglioramento della circolarità del ciclo della plastica nel prossimo futuro.
Restano però dei nodi difficili da sciogliere. Una delle sfide principali è la difficile economia e logistica della gestione dei flussi di rifiuti di plastica, che è molto variabile. I volumi possono cambiare di mese in mese, così come il tipo di materiale. Tuttavia, quello delle infrastrutture e delle costruzioni è un settore ad alta domanda per cui esiste già una potenziale offerta, anche se non del tutto stabile. Unire i puntini diventa il compito dei policy makers, regolando a dovere questo potenziale nuovo settore. Utilizzare la plastica di recupero, infatti, deve fornire un bilancio ambientale migliore rispetto alla realizzazione di opere con materie prime vergini.