ASSOAMBIENTE ha scritto ad ARERA denunciando il mancato adeguamento delle tariffe di gestione dei rifiuti all’inflazione reale che, secondo l’associazione, sta mettendo a rischio la raccolta dei rifiuti urbani.
(Rinnovabili.it) – Il presidente di ASSOAMBIENTE (l’Associazione che riunisce le imprese che si occupano di igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento e bonifiche) Chicco Testa ha scritto una nota indirizzata all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ARERA, denunciando il mancato adeguamento delle tariffe di gestione dei servizi all’inflazione reale che, a detta dell’Associazione, sta facendo aumentare i prezzi per i gestori e mettendo a rischio la raccolta dei rifiuti urbani.
L’Autorità, istituita nel 2018, si occupa infatti di regolare e controllare la gestione dei rifiuti urbani per quanto riguarda il metodo tariffario che devono adottare le aziende del settore, la qualità dei servizi offerti e la tutela dei diritti degli utenti e, secondo Testa, non adeguando le tariffe all’inflazione sta mettendo in difficoltà gli operatori.
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Il mancato adeguamento all’inflazione reale mette a rischio la raccolta dei rifiuti urbani
La nota di ASSOAMBIENTE afferma che il boom inflattivo ha portato a un aumento vertiginoso dei costi per le aziende impegnate nella raccolta e nella gestione dei rifiuti urbani, generando una situazione che necessita di interventi immediati per evitare il rischio di interruzione dei servizi.
L’inflazione, dice Testa, ha portato chi effettua la raccolta dei rifiuti urbani ad avere spese molto più elevate, ma le tariffe sono rimaste invariate e ARERA non prevede, per quest’anno, nuovi adeguamenti, nonostante l’inflazione sia cresciuta del 14%, stando ai dati ISTAT e NADEF.
“Stante l’attuale metodologia ARERA, – recita la nota – gli operatori di igiene urbana e della raccolta non possono raggiungere l’equilibrio economico e finanziario senza l’adeguamento inflattivo sui costi operativi. Chiediamo con estrema urgenza ad ARERA, come peraltro sostenuto recentemente anche da ANCI, che venga adottato un provvedimento “straordinario” per la riapertura dei Piani Economici e Finanziari del 2023 che preveda l’adeguamento del tasso di inflazione in funzione dei parametri effettivamente rilevati. In assenza di interventi rapidi, le imprese di raccolta e trattamento dei rifiuti saranno costrette in alcuni contesti gestionali a interrompere il servizio”.