Il suolo è una risorsa non rinnovabile fondamentale nel contenimento delle emissioni. Per questo, una buona raccolta differenziata, attraverso cui produrre del compost di qualità, è il primo passo per restituire alla terra le sostanze organiche di cui ha bisogno ed evitare la perdita di fertilità.
Firmato il protocollo d’intesa per le buone pratiche di raccolta della frazione organica e la rigenerazione del suolo
(Rinnovabili.it) – Con l’obiettivo di rendere l’Italia capofila nella conservazione e nella rigenerazione del suolo, Consorzio Italiano Compostatori (CIC, già impegnato nell’iniziato europea SOS Soil) e Coldiretti hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede la promozione e l’incoraggiamento delle buone pratiche ambientali a partire dalla corretta raccolta differenziata. Tra le misure per difendere il suolo c’è proprio la raccolta differenziata della frazione organica che, se trasformata in compost di qualità, può essere impiegata come fertilizzante naturale in grado di restituire sostanza organica alla terra e giocare un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni.
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CIC e Coldiretti puntano, quindi, ad incentivare l’introduzione di modelli di raccolta differenziata “user friendly“, che permettano ai cittadini di avere dei riferimenti semplici e chiari rispetto alla qualità del rifiuto, dei sistemi di tariffazione puntuale e periodiche campagne di comunicazione e sensibilizzazione
In questo senso, il nucleo del protocollo d’intesa riguarda lo sviluppo di sistemi di monitoraggio sulla qualità della forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano), per facilitare così l’individuazione delle sostanze contaminanti e limitarle o eliminarle già a monte. A questo si aggiunge il finanziamento allo sviluppo dell’impiantistica per il recupero dei rifiuti organici, anche attraverso il trattamento di digestione anaerobica con produzione di biometano, al fine di accrescere l’utilizzo della frazione organica e utilizzarla per la rigenerazione del suolo.
Scopo del protocollo è anche rafforzare la collaborazione tra la filiera agroalimentare e la filiera della raccolta differenziata, attraverso la definizione e la condivisione di criteri e di presidi che assicurino la sostenibilità del “ciclo della sostanza organica”, per favorire un reale e consistente impiego del compost di qualità in agricoltura.
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Tuttavia, per portare davvero l’Italia su posizioni di avanguardia, per CIC e Coldiretti è necessario agire anche sul piano politico, attraverso la creazione di un Gruppo di Lavoro congiunto che – coinvolgendo alcuni dei principali operatori del settore, tra cui Anci e i Ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e dell’Industria – porti alla stesura di una norma condivisa per garantire la salvaguardia, la conservazione e la rigenerazione del suolo. Scopo principale di tale Gruppo dovrebbe essere il riconoscimento del valore economico, sociale, ambientale del circolo virtuoso del carbonio, intorno al quale al momento si sono piuttosto sviluppati fenomeni di illegalità.
“Il suolo è una risorsa non rinnovabile ed è fondamentale per la produzione agricola di prodotti destinati all’alimentazione umana e animale”, dichiara Flavio Bizzoni, Presidente del CIC. “Per questo motivo abbiamo bisogno di pratiche rigenerative per arrestare il suo degrado e la perdita di fertilità”.
“All’interno di un sistema di economia circolare sostenibile oltre a contrastare tutti i possibili fenomeni di illegalità è necessario arrivare a una norma condivisa sulla gestione del suolo, oltre a promuovere strumenti all’interno della Pac (Politica agricola comunitaria) e degli accordi sul Climate Change”, sostiene il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.