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Rifiuti tecnologici: l’accumulo delle vecchie Tv potrebbe bloccare il sistema RAEE

Rifiuti tecnologici
Via depositphotos.com

di Andrea Barbieri Carones

(Rinnovabili.it) – La raccolta e il riciclo dei rifiuti tecnologici potrebbero subire un blocco nelle prossime settimane. Il motivo? Il boom di vecchie Tv conferite nella differenziata a seguito dei nuovi standard del digitale terrestre. Un peso non indifferente a cui si aggiungono anche gli effetti degli acquisti nel periodo pre-natalizio. È questo il grido d’allarme contenuta nella lettera che Assoraee (imprese di recupero dei rifiuti tecnologici) ha inviato al ministro della Transizione Ecologica.

Alla richiesta d’aiuto di Assoraee, parte di Fise Unicircular (le imprese dell’economia circolare), si aggiungono quelli del Centro di coordinamento Raee e di altre associazioni della filiera delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

La posta in gioco è alta. O meglio: gli apparecchi TV che passeranno dal salotto di casa ai rifiuti sono in aumento. Già, perché da un lato c’è la citata e imminente adozione dei nuovi standard di digitale terrestre, dall’altro gli incentivi fiscali per la rottamazione dei prodotti non idonei. In altre parole: quelli che non potranno più ricevere e trasmettere il segnale televisivo.

I dati parlano chiaro: nelle ultime settimane c’è stato uno straordinario incremento dei flussi di questi rifiuti, che hanno registrato il +80% rispetto ai volumi ordinariamente gestiti.

Boom di consegne dei rifiuti tecnologici. E gli impianti non smaltiscono più

Un boom di consegne presso i luoghi di raccolta – pubblici o privati – che ha comportato numerose richieste di intervento. Questo sia in termini di frequenza del ritiro sia come punti serviti.

E fino a questo momento il sistema di gestione Raee – acronimo che indica i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche –  ha sì assolto con un eccezionale sforzo organizzativo per garantire al meglio la continuità del servizio. Ma ora si trova a far fronte a una situazione eccessiva.

Al punto che tutto il sistema è vicino alla saturazione e l’impegno a garantire il servizio di gestione dei Raee domestici si scontra oggi con le difficoltà operative degli impianti che li devono trattare.

Il risultato è “drammatico”: gli impianti autorizzati al trattamento saranno costretti a negare l’ingresso dei televisori. La conseguenza? Un probabile blocco del sistema di ritiro e di smaltimento di questi rifiuti speciali.

Per questo motivo, le associazioni e il CdC Raee hanno chiesto al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, una misura tampone. Ossia una misura che, eccezionalmente e limitatamente al periodo ritenuto necessario, innalzi i quantitativi e i tempi massimi di stoccaggio previsti per gli impianti di trattamento, per i luoghi di raggruppamento gestiti dalla distribuzione e per i centri di raccolta comunali di questi rifiuti.

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