Un gruppo di scienziati del Krict ha sviluppato una tecnologia che seleziona e ricicla chimicamente solo fibre di poliestere da fibre di rifiuti misti
Una nuova tecnica di precisione per il riciclaggio dei rifiuti tessili
(Rinnovabili.it) – Selezionare chimicamente dai rifiuti tessili solo le fibre di poliestere e convertirle in monomeri, i mattoni molecolari da cui nascono le plastiche. Questo l’obiettivo raggiunto da una nuova tecnica di riciclaggio sviluppata presso il Korea Research Institute of Chemical Technology (Krict), in Corea del Sud.
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Il problema del poliestere
Grazie ad un basso costo e una lunga durata, il poliestere costituisce attualmente la fibra sintetica più utilizzata sul pianeta, venendo impiegata ormai in oltre la metà di tutti i tessuti prodotti ogni anno nel mondo. Ma come la maggior parte delle fibre sintetiche, la sua gestione post consumo rappresenta un problema. Il poliestere non è biodegradabile ed essendo per lo più mescolato ad altre fibre, colorato e spesso contaminato da varie altre impurità, è anche difficile da riciclare.
I ricercatori del Krict hanno trovato un modo per risolvere la questione. Secondo quanto riportato da AGI, il team ha elaborato una nuova tecnica, chiamata “selezionamento chimico“, che permette di discriminare le fibre di poliestere da una miscela di tessuti di scarto, separandole dai coloranti. La chiave di questo processo sta nell’utilizzo di uno speciale composto biodegradabile, economico e non tossico. Quando applicato ai tessuti, questo elemento estrae solo i coloranti presenti nel poliestere, lasciando inalterati gli altri materiali e facilitando la successiva separazione delle fibre.
Un nuovo processo di riciclo chimico
Il composto ha anche una seconda funzione: è in grado di abbassare la barriera energetica della depolimerizzazione. In altre parole facilità successivo il riciclo chimico, per il quale il team ha messo a punto un sistema di reazione della glicolisi a bassa temperatura. Quest’ultimo processo converte il poliestere selezionato chimicamente in bis(2-idrossietil) tereptalato puro, un importante monomero di base per la produzione di nuovi polimeri.
Il passo successivo, spiegano gli scienziati, sarà trovare un modo per trasformare questo metodo di riciclaggio dei rifiuti tessili in un processo scalabile. La road map dell’Istituto prevede il lancio di un impianto pilota nel 2024 e la commercializzazione entro il 2025. Lo studio, condotto dal professor Joungmo Cho e colleghi, è stato riportato in un articolo pubblicato sulla rivista American Chemical Society Sustainable Chemistry & Engineering.