(Rinnovabili.it) – Entro il 2020 in Europa i rifiuti plastici dovranno raggiungere un target di riciclo pari al 62%. Secondo quanto emerso da uno studio diffuso da Plastic Recyclers Europe (PRE) e condotto da Bio Intelligence Service, migliorare l’efficienza delle attività di riciclo dei rifiuti plastici significherebbe conseguire significativi benefici ambientali, economici e sociali. Oltre a sottrarre alle discariche circa 24 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, infatti, l’Europa riuscirebbe a rigenerare 11 milioni di tonnellate di materia, risparmiando 4,5 miliardi di euro in acquisti di materie prime vergini e creando 360.000 nuovi posti di lavoro in 6 anni. Si tratta di traguardi importanti che si andrebbero a sommare a quelli raggiunti dal taglio delle emissioni, stimato in 26 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Dei 25,2 milioni di tonnellate di rifiuti plastici prodotti nel 2012 in Europa, solo 6,3 milioni sono stati raccolti per il riciclo e una parte di essi sono stati esportati; una situazione che, secondo il Presidente di Plastic Recyclers Europe Ton Emans, il vecchio continente non potrà più permettersi:
«Nel lungo periodo – ha dichiarato Emans – la crescita economica, i cambiamenti demografici e la crescente scarsità di materie prime non concederanno più il lusso all’Europa di sprecare il 76% di tutti i materiali plastici utilizzati».
Da qui la necessità di attuare misure urgenti affinché il tasso di riciclo delle plastiche possa aumentare. Secondo l’associazione, oltre a migliorare l’ecodesign dei prodotti di plastica, si dovrebbe vietarne lo smaltimento in discarica e procedere a una loro raccolta differenziata, capace di ottimizzare non solo l’efficienza nella selezione, ma anche tutte le successive operazioni di riciclo; il materiale raccolto e selezionato, poi, dovrebbe essere indirizzato a sistemi di riciclo certificati, mentre quello scartato dai processi di riciclo destinato al recupero energetico.