L’inchiesta, partita un anno fa, ha portato all’individuazione di una vera e propria flotta di raccoglitori abusivi di rifiuti ferrosi, rivenduti poi come materia prima secondaria
A essere irregolare è proprio il ruolo dei raccoglitori “notturni”, una figura che è ben lontana da quanto prescritto dal Dlgs 152/2006 che, oltre all’iscrizione all’albo, richiede al raccoglitore autorizzato registri di carico e scarico, tracciabilità del percorso, indicazioni sulla data dell’istradamento e riferimenti del destinatario. Quali le conseguenze di una tale situazione? Lo ha spiegato a La Nazione il Direttore gestione servizi di Quadrifoglio (l’azienda di servizi ambientali dell’area fiorentina), Domenico Scamardella:
«Oltre al danno economico per l’azienda, i fiorentini vedono allontanarsi la diminuzione della tassa sui rifiuti urbani e c’è un serio rischio ambientale. Un frigorifero ad esempio, se consegnato intero, viene pagato la metà così gli abusivi per arrivare al corpo ferroso, come il motore, devono aprirlo versando olio nell’ambiente. Mentre per asportare la serpentina di rame si libera nell’aria il freon, pericoloso gas serra».