Anche grazie ad una raccolta di prossimità, il recupero dei RAEE ha permesso di re-immettere sul mercato 9.800 tonnellate di allumino, metalli ferrosi e non ferrosi.
Il rapporto del consorzio Ecolight mostra il successo nella raccolta e nel recupero dei rifiuti elettronici
(Rinnovabili.it) – Il consorzio no profit Ecolight per la gestione dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) ha presentato il Rapporto Sociale delle sue attività del 2019, mostrando un tasso di recupero superiore al 90% per circa 25 mila tonnellate di rifiuti elettronici raccolti.
Forte delle 1.900 aziende consorziate, Ecolight nel corso del 2019 ha garantito 27 mila missioni, concentrate soprattutto sulla raccolta dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni come cellulari, frullatori, ferri da stiro e lampadine a risparmio energetico.
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Come afferma Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, “l’operatività del consorzio è stata garantita non solamente attraverso il Centro di Coordinamento RAEE, ma anche con lo sviluppo di progetti che sono andati al servizio della Distribuzione”. Infatti, la forza di Ecolight nella gestione dei rifiuti elettronici è stata quella di coinvolgere circa 3100 negozi e punti vendita.
Grazie a questa prassi, oltre 320 tonnellate di RAEE sono stati consegnati in negozio – o ritirati al domicilio dell’acquirente nel caso di consegna a casa – al momento dell’acquisto di un prodotto elettronico di equivalente funzionalità. Altre 37 tonnellate sono invece state raccolte nelle Eco-Isole, posizionate in corrispondenza di importanti punti vendita e in spazi di grande afflusso.
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“Un comportamento, un’azione, una scelta per essere sostenibile deve tenere conto del proprio impatto ambientale e di quello economico. Ecolight opera con questa consapevolezza da oltre 15 anni, coinvolgendo non solamente tutti gli attori della filiera RAEE, ma anche stimolando aziende e cittadini a conferire correttamente i loro rifiuti elettronici”, sottolinea Walter Camarda, presidente di Ecolight.
La sostenibilità dell’azione del Consorzio è stata inoltre supportata da elevati tassi di recupero. “Abbiamo superato il 92% in peso. Nell’ottica di una concreta economia circolare, questo ci ha permesso di re-immettere sul mercato come materie prime seconde più di 9.800 tonnellate di allumino, metalli ferrosi e non ferrosi, oltre 5.700 tonnellate di materie plastiche e quasi 1.000 tonnellate di vetro”, spiega Dezio.
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Nonostante l’avvio del 2020, con l’emergenza covid e il lockdown, abbia registrato un calo dei volumi di raccolta, che nei primi cinque mesi dell’anno si è attestato intorno al 10% rispetto allo stesso periodo del 2019, Ecolight conferma la volontà di proseguire nella tutela dell’ambiente e nel sostegno alle aziende.
“Anche se gli obiettivi europei, che l’anno scorso indicavano il target del 65%, sono abbastanza lontani, la strada intrapresa dal sistema Italia nella raccolta dei RAEE è positiva. Occorre proseguire nel contrastare i canali paralleli di raccolta dei RAEE che non danno garanzie di corretta gestione e di rispetto ambientale e nel sensibilizzare i cittadini all’importanza di conferire correttamente i loro prodotti elettronici”, conclude Camarda.